Dal 2 al 5 febbraio, Cagliari è stata il palcoscenico di un’esperienza straordinaria nel panorama dell’istruzione italiana: si tratta di Scuola Futura, il campus itinerante promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha trasformato la città in un laboratorio vivente di innovazione didattica e ricerca scientifica, coinvolgendo docenti, studenti e studentesse in un viaggio emozionante verso il futuro dell’educazione.
Dopo la prima tappa a Lecce, dal 2 al 4 dicembre 2023, la manifestazione è approdata nella città sarda dove gli spazi della passeggiata coperta del Bastione Saint Remy, di Sa Manifattura, della Sala Consiliare del Comune di Cagliari, del Campo Ossigeno e dell’Istituto Nautico Buccari hanno fornito la cornice perfetta per l’occasione, culminata con la chiusura al Teatro Lirico. Il ricco programma ha coinvolto 1500 partecipanti provenienti da circa 200 scuole italiane attraverso una serie di appuntamenti: oltre ai 15 laboratori di didattica per studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie, non sono mancati i percorsi formativi dedicati ai docenti, dirigenti e personale scolastico, con l’obiettivo di offrire una panoramica completa e stimolante sulle potenzialità dell’innovazione didattica. L’evento, dal titolo ‘Allineamento Scuola Futura’, ha saputo coniugare iniziative dedicate allo sport e al cibo, con un occhio più attento alle nuove tecnologie digitali, alle discipline scientifiche e tecnologiche, inaugurando la settimana delle STEM, dal 4 all’11 febbraio.
Tra le iniziative illustrate durante la manifestazione spiccano quelle dell‘IIS De Sanctis Deledda di Cagliari: alcuni gruppi delle classi terze, quarte e quinte degli indirizzi Biotecnologico sanitario e ambientale hanno presentato alcuni lavori di microbiologia, biologia e chimica. I progetti presentati hanno dimostrato un impegno pluriennale nella ricerca e nella sperimentazione, insieme a una forte passione che accomuna docenti, studenti e studentesse, raccontata con entusiasmo nella nostra rubrica ‘Futura’.
‘Arancio amaro’ e ‘Droghe vegetali’
I progetti di chimica, coordinati dalle docenti Annalisa Loi e Debora Todde e già protagonisti delle edizioni passate del FestivalScienza, si concentrano sulla produzione di olii essenziali e vegetali, estratti da piante mediterranee o coltivate in Sardegna: agli olii degli agrumi, presentati quest’anno, si aggiungono gli estratti di mirto, elicriso, ginestra e alloro.
Dalle scoperte di Brotzu e Spanedda alle larve mangia-plastica
Le ricerche dei professori dell’Università di Cagliari Giuseppe Brotzu e Antonio Spanedda, scopritori della muffa d’acqua Cefalosporium nelle acque di Su Siccu e degli antibiotici cefalosporine 0 nel Secondo dopoguerra (ne abbiamo parlato qui con il racconto di Lorenzo Spanedda), sono un punto di partenza di una lunga serie di progetti di microbiologia promossi dalle docenti Laura Bifulco, Daniela Fadda, Emanuela Ferru e Tiziana Tomasi (qui uno dei lavori, presentato nella scorsa edizione del FestivalScienza). “Con l’intento di andare oltre le ricerche condotte da Brotzu e Spanedda, abbiamo deciso di setacciare diverse matrici ambientali, alla ricerca di microrganismi produttori di sostanze con attività antimicrobica – spiega Laura Bifulco – Ad esempio, abbiamo studiato gli organismi che vivono in ambienti salmastri, concentrandoci in particolar modo sulle acque di Molentargius.” Questa serie di lavori ha consentito ai nostri studenti e studentesse di scoprire le capacità di lotta, di adattamento e di collaborazione dei microorganismi, dando vita a un altro progetto importante: quello sugli insetti mangia-plastica, più precisamente i Zophobas Morio, e sulla loro incredibile capacità di adattamento per la degradazione di sostanze introdotte dall’uomo come le plastiche. “Ispirati da un articolo che raccontava di ragazzi che trasportavano insetti come esca e cibo per animali all’interno di una scatola di polistirolo, abbiamo esplorato il comportamento dei Zophobas Morio, scoperti a Manila nel 2016 da uno studente e studiati poi dall’Università di Queensland in Australia – spiega Laura Bifulco – Abbiamo deciso di avviare questo progetto come parte dell’educazione civica, con l’obiettivo di sensibilizzare sul problema delle plastiche. Durante il progetto, abbiamo allevato larve di questi insetti, studiandone il ciclo vitale e osservando i microorganismi che contribuiscono all’assimilazione del polistirolo, aprendo nuove prospettive per affrontare il problema delle plastiche nell’ecosistema”.
Agar Art Attack
Infine ‘AgarArtAttack’, iniziativa della docente Daniela Fadda, ha l’obiettivo di sviluppare la manualità attraverso l’arte. Utilizzando diversi tipi di terreni colorati e colonie microbiche, gli studenti e le studentesse creano affascinanti disegni, rendendo le piastre di coltura simili a vere opere d’arte. Questa tecnica non solo migliora le capacità manuali, ma permette anche di esplorare la bellezza del mondo microbico, utilizzando i microorganismi come i pittori usano i colori sulla tela. L’AgarArt, divenuta un vera e propria corrente artistica, diventa così un modo originale e creativo per apprendere e apprezzare la microbiologia.