Riscoprire la manualità come antidoto ad una modernità che in qualche modo appiattisce i saperi di un tempo, sostenere i giovani artigiani nell’avvio di micro-attività legate all’artigianato e all’espressione artistica, aprirsi al territorio con l’obiettivo di rigenerare spazi in abbandono, questi sono alcuni degli obiettivi della associazione di promozione sociale Officine Condivise, nata a Sassari nel 2020.
Loro lo definiscono un “collaboratorio”, ovvero un luogo aperto e ospitale nel quale valorizzare manualità e attività artigianali aprendosi alle realtà sociali del territorio. La condivisione dei propri saperi e delle proprie competenze è la base per i corsi sulla lavorazione di legno, ceramica, metallo e tessili che si svolgono all’interno delle Officine, supportati dalla presenza di artigiani e tutor e indirizzati a diversi target. Uno sguardo alla tradizione ma proiettato in avanti, verso le nuove tecnologie, con un settore dedicato alla prototipazione 3D in fase di potenziamento.
Il progetto è nato nel 2019, in risposta al bando ministeriale delle politiche giovanili “Fermenti”, sviluppandosi poi negli anni successivi malgrado gli stop dovuti alla pandemia e al ritardo nei finanziamenti. La spinta per partire operativamente negli spazi di via Civitavecchia 51 a Sassari è arrivata, nell’ottobre 2020, grazie alla Fondazione di Sardegna e all’intuito di diversi artigiani che hanno subito aderito al progetto, altri sono arrivati man mano, richiamanti dal fermento creativo.
L’idea così innovativa, con radici ben salde nella tradizione del “saper fare”, è di Andrea Silvetti, Paola Salvadori, Giovanni Asara e Francesca Ganau: un laureato in Economia, una progettista, un laureato in Scienze politiche e un’architetta, componenti del direttivo delle Officine e fondatori della associazione di promozione sociale che via via, attraverso finanziamenti e soprattutto la capacità di fare rete, è riuscita a creare una realtà aperta al territorio. Vengono promossi anche progetti di rigenerazione di spazi pubblici in stato di disuso, con la partecipazione attiva dei cittadini e in collaborazione con altre realtà sociali o istituzionali.
Artigiani, artisti, progettisti, educatori, designer, architetti, operatori sociali ma anche persone che amano il mondo del bricolage e desiderano acquisire competenze per la realizzazione di manufatti. Tutto questo ricco mondo di conoscenze trova spazio nelle Officine Condivise che mette a disposizione macchinari e laboratori in co-working, con corsi a cadenza settimanale e periodica, per favorire lo scambio e la nascita continua di collaborazioni. I corsi sono supportati dalla presenza di artigiani e tutor, per seguire i diversi tipi di destinatari e favorire la condivisione delle competenze.
Il target di Officine Condivise è vasto, con diversi corsi gratuiti rivolti a giovani – come quello in partenza per la riparazione di base delle biciclette – fino agli 80 anni, con prevalenza di sassaresi ma anche partecipanti da altre province. Sono state attivate anche convenzioni per ospitare tirocinanti da corsi delle università di Torino, Alghero e Sassari.