Fra l’8 e il 16 agosto a Berchidda e in altri quindici comuni del nord Sardegna torna l’appuntamento con il festival internazionale di Time In Jazz ideato nel 1988 e diretto da Paolo Fresu. Nove giornate dedicate alle molteplici sfumature della musica jazz, ma non solo, che oltre a un ricco cartellone di concerti con artisti di livello internazionale e italiani, proporranno anche mostre, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri, incontri con gli autori e attività dedicate all’infanzia, all’intrattenimento e alla convivialità. L’edizione 2024, battezzata col titolo ‘A Love Supreme’, chiaro omaggio al monumentale disco di John Coltrane del 1965 e che avrà come tema conduttore l’amore universale, è stata presentata giovedì 18 aprile presso il chiostro del convento dei frati domenicani di Cagliari.
La kermesse di quest’anno, ha spiegato il direttore artistico Paolo Fresu “è il naturale proseguimento delle precedenti edizioni”, una continuità ideale di Rainbow del 2022 che affrontò i temi della diversità e della pace e di Futura del 2023 che ha voluto guardare all’avvenire. Il tema dell’Amore Supremo sarà quindi il leitmotiv di quella che andrà in scena in agosto. Titolo ispirato al capolavoro di Coltrane, che assieme a ‘Kind of Blu’ di Miles Davis e ‘The Köln Concert’ di Keith Jarrett, forma la sacra trinità del jazz mondiale, che, racconta ancora il trombettista berchiddese, è “un inno all’amore universale e alla pace, oltre che un’invocazione al Divino che travalica il sacro e aspira a connettere l’afflato creativo con l’ignoto tramite una preghiera laica fatta di suono e melodia, canto e silenzio. Tema teso tra passato e futuro per sottolineare, soprattutto in questo difficile momento di conflitti e barriere, quanto il cuore dell’uomo debba sempre battere all’unisono, anelando all’amore supremo, capace di renderci tutti uguali”.
Fresu, in compagnia dell’infaticabile manager e progettista culturale Mattea Lissia, hanno delineato il ricco programma di appuntamenti che coinvolgeranno i comuni della Gallura, del Logudoro e della Baronia. I nomi sono quelli del jazz di respiro internazionale come Kenny Garret, Theo Croker, Omar Sosa ai quali si aggiungono gli italiani Roberto Gatto, Francesco Bearzetti, Nicola Stilo, Furio di Castri, Tino Tracanna, Glauco Venier e Gianrico Manca. Ci saranno inoltre Vinicio Capossela, Nicola Conte. Chiara Civello, Francesca Gaza, Olivia Trummer, Mauro Campobasso e Mauro Manzoni: il progetto “Spiritus” di Maurizio Carnardi, Sergio Cossu e Mauro Palmas, quello “Drops” di Tino Tracanna, Bonnot e Roberto Cecchetto; il tributo a Fabrizio De André con Neri Marcorè, Scarlet Rivera e i Borderlobo, il reading musicale per i 140 anni del Pinocchio di Collodi con Lella Costa accompagnata da Venier e dallo stesso Fresu e il tributo a Coltrane con il Living Coltrane Quartet di “Cocco”Cantini, Tavolazzi, Maccianti e Borri in compagnia dell’attrice Daniela Morozzi.
A questo si aggiungono le “street parade” della Rustry Brass e della banda musicale “Bernardo De Muro” di Berchidda, i viaggi sonori fra tradizione e modernità dell’organettista Pierpaolo Vacca e dei suoi ospiti del progetto “Time After Time” con Arrogalla, Zamua, Omar Terky, Dj Cris, Fabio Calizia e Michele Piccione. Infine per gli after show spazio ai dj set di Renton e al Festivalbar con i musicisti che si esibiranno nei tzilleris di Berchidda.
Al ricco programma musicale si aggiungono tanti altri appuntamenti con mostre, presentazioni di libri e iniziative editoriali, il “Time to Children” dedicato ai più piccoli e la proiezione del docufilm ‘Berchidda Live‘ tratto dai materiali dell’archivio di Time in Jazz.
Un grande contenitore di musica e di emozioni quello della trentasettesima edizione del festival, un cuore pulsante di note e valori. “Time in Jazz, – sottolinea ancora Fresu – non è solo musica, ma ha una valenza sociale e politica con la grande responsabilità di raccontare il mondo e di dare il suo contributo per provare a cambiarlo”, cominciando dai paesi che lo ospitano, sembra quasi fargli da controcanto Roberto Carta, sindaco di Oschiri, nel suo apprezzato intervento, perché “il festival ha creato coscienza nel territorio e nell’unione di questi comuni ha formato una massa critica”.
Anche quest’anno Time in Jazz aprirà il suo cuore generoso agli appassionati che seguiranno il su vasto programma di eventi che, come ben si evince dal logo disegnato da Andrea Ucini, potranno assaggiare, bere, succhiare ogni singola nota, lentamente o con voluttà, ognuno come meglio gradisce, secondo il suo sentire e la sua necessità.
Qui potete consultare l’intero programma della manifestazione https://timeinjazz.it/programma/