Raccontano che Mario Piredda, regista sassarese alle prese con il suo primo lungometraggio dopo diversi corti e documentari, non riuscisse a trovare l’attrice giusta per la protagonista del suo nuovo film. “L’Agnello”, scritto da Piredda insieme a Giovanni Galavotti, parlava di una storia ambientata in Sardegna, una vicenda familiare drammatica sullo sfondo delle servitù militari che infestano l’Isola più di ogni altra regione italiana; al centro della scena c’era Anita, ragazza coraggiosa e fragile allo stesso tempo, cresciuta troppo in fretta e continuamente in lotta contro mali più grandi di lei. Difficile trovare l’attrice giusta. Improvvisamente, dopo centinaia di provini senza risultati è apparsa lei. Era seduta nel tavolino di un bar cagliaritano immersa in chiacchiere con amici, e pensava a tutt’altro che a un set cinematografico. Certo non immaginava che da lì a poche settimane la sua vita sarebbe stata stravolta. Ti va di fare il provino per un film? le ha chiesto Stella La Boccetta, responsabile del casting. Nora Stassi, vent’anni della cittadina di Pula, occhi grandi ed espressivi, capelli rossi, il viso incorniciato da qualche piercing d’acciaio, ha detto sì.
Eccola, Anita, trovata per caso al tavolo di un bar. Quella giusta, senza dubbio: in pochi mesi il film, prodotto nel 2019 da Chiara Galloni e Ivan Olgiati con Luciano Curreli, Piero Marcialis e Michele Atzori, ha conquistato ottime critiche e successi. E premi, a partire dalla Festa del Cinema di Roma, sezione Alice nella città, dove a ottobre 2019 Nora ha ricevuto una menzione speciale, passando per il festival francese Annecy con tre premi tra cui miglior film, il Social World film festival a Sorrento, il Figari Film Fest di Olbia. Fino all’ultimo di pochi giorni fa, all’evento internazionale Efebo d’oro, dove hanno assegnato a Nora il premio Ande Donna “per aver dato spessore al suo personaggio trasmettendone appieno la determinazione, la malinconica dolcezza, l’entusiasmo della gioventù, uno sguardo profondo sull’ambiente, la politica del territorio e sulla fragilità disperante delle relazioni affettive. Che il Premio sia per lei, splendida esordiente, una decisa via verso nuovi successi“.
“Per me è molto importante rappresentare il mondo femminile, sono lusingata di questo premio e di tutti gli altri riconoscimenti che ho ricevuto – ci ha raccontato Nora Stassi. – Sento importante rappresentare il mondo femminile quanto sento importante rappresentare il mondo in generale, il mondo di chi lotta come Anita e come Nora”.
Anita e Nora, così vicine. Dicono che il regista, vedendo che la ragazza riusciva a entrare nel personaggio in modo quasi automatico, le abbia suggerito di non studiare il copione a memoria, di lasciarsi guidare dai sentimenti. “Ho ricevuto la sceneggiatura qualche mese prima di iniziare le riprese – ricorda Nora – La prima volta che l’ho letta ho pensato che la mia vita, che prima non era stata tra le più simpatiche, mi aveva davvero messo in mano una fortuna enorme. In primis perché non capita a tutti di essere notati al tavolino di un bar come è successo a me e il giorno dopo trovarsi nel bel mezzo di un provino. E poi perché mi rendevo conto di avere tra le mani qualcosa di speciale e delicato, com’è il personaggio di Anita. Mi rendevo conto leggendo la sceneggiatura che Anita un po’ mi apparteneva, ma non perché pensavo di avere le sue caratteristiche caratteriali, semplicemente perché sentivo che Anita poteva appartenere ad ognuno di noi. Tutti noi abbiamo un’ Anita dentro. Anita è coraggio, Anita è determinazione, testardaggine, e sono tutte leve mosse dall’amore queste. Anita è soprattutto Amore. Grazie ad Anita ho iniziato a credere che non dobbiamo mai arrenderci, e che spesso la paura non è un sentimento negativo ma qualcosa che ci da la forza di reagire. Ogni giorni centinaia e centinaia di famiglie e di figli vivono drammi come quelli di Anita, e hanno paura di perdere una persona a loro cara. Per questo mi sentivo tra le mani e nel cuore la voglia di trasmettere forza a chi poi avrebbe conosciuto Anita e la sua famiglia”.
Il film “L’Agnello”, pronto ad arrivare nelle sale nell’autunno 2019, è stato invece bloccato dal Covid-19. Il pubblico sardo lo ha potuto vedere solo la scorsa estate, e da allora non ha smesso di girare con decine di proiezioni in Sardegna, Italia ed Europa (leggi qui la nostra recensione). La vita di Nora Stassi catapultata da Pula alle sale cinematografiche è cambiata totalmente. “Ma non nel quotidiano – ci ha detto – dato che continuo a fare la vita di sempre, quanto nei miei sogni, nelle mie priorità e nei miei obiettivi. Mentre prima lavoravo per potermi permettere una vita come tutti i miei coetanei, ora lavoro con l’idea che quando l’emergenza sarà passata, voglio partire a Roma con il mio fidanzato, anche lui attore, e continuare a studiare teatro e cinema. La mia famiglia per me ha già fatto tanto, ora voglio realizzare i miei sogni da sola, con tutto l’impegno di cui i miei progetti hanno bisogno”.
(La foto di anteprima è di Giulia Fo)