Premessa
È arrivato e non possiamo più ignorarlo. La musica alla radio e nei centri commerciali, le luci colorate a ritmo robotico e un po’ frenetico. Non puoi sfuggire al bombardamento mediatico, nessuno ne è immune e per questo, vittima anche io dell’atmosfera, ho deciso di raccontarvi una bella favola a tema con tanto di film annesso. Vi consiglio di non rilassarvi troppo e di sprangare per prudenza porte e finestre.
La leggenda, con radici più antiche di cinquecento anni, attraversa la Germania, l’Austria e la Slovenia toccando anche due regioni italiane: il Trentino e il Friuli-Venezia Giulia.
Tanto tempo fa in questo periodo dell’anno, l’arrivo delle prime folte nevicate era la principale causa di carestia, soprattutto nei piccoli paesi di montagna. Con i campi ricoperti di neve, il mantenimento degli animali diventava oneroso soprattutto per coloro che non avevano provveduto per tempo all’accumulo delle scorte di cibo. In questi casi si era costretti a spostarsi per cercare altre fonti di sostentamento. In un villaggio dal nome sconosciuto un gruppo di giovani uomini, travestiti con pelli e corna di animali, ebbe la brillante idea di far visita ai villaggi vicini allo scopo di terrorizzare e razziarne le scorte. Il sistema sicuramente funzionò alla perfezione perché di fatto divenne presto un’abitudine.
Avete mai sentito l’espressione “nelle cattive azioni c’è spesso lo zampino del diavolo”? Appunto.
Mentre erano intenti a spartirsi il bottino, i giovani delinquenti scoprono che i conti non tornano; durante le scorribande partecipava indisturbata al divertimento una misteriosa presenza, niente di meno che il diavolo in persona.
Le sembianze erano pur sempre bestiali, ma fu facile riconoscerlo proprio per la perfezione del travestimento, laddove al posto dei piedi umani enormi zoccoli battevano il terreno.
A nulla servì ogni tentativo di cacciarlo e per questo si narra che venne richiesto l’aiuto del vescovo Nicola. Non solo Nicola sconfisse il diavolo, ma ne fece il suo schiavo. Come segno di riconoscenza, non ci furono più razzie, e la leggenda di San Nicola (San Nikolaus) venne tramandata di generazione in generazione. Da allora, in tutti i paesi dell’arco alpino, la sera del 5 dicembre (vigilia di San Nicola) è possibile incontrare per le strade il carro che trasporta il santo seguito da una banda di demoni scatenati (Krampus).
Il Film
L’idea di girare un film sulla figura del Krampus travolse il regista, sceneggiatore e produttore Michael Dougherty (‘Xmen 2’ del 2003, ‘La vendetta di Halloween’ del 2008) quando ricevette per Natale una cartolina elettronica (e-card) riportante proprio il demone cornuto.
La pellicola, composta da un cast di tutto rispetto (Adam Scott, Tony Colett, Conchata Ferrell) inizia come tutti i classici film a tema. Una famiglia, non proprio amorevole, si riunisce tre giorni prima di Natale, per trascorrere le feste. Il rapporto tra i componenti scricchiola dal primo minuto fino a creare l’elemento scatenante di tutta la storia: un bambino vede infrangersi tutta la magia del Natale, così distrugge la lettera contenente i suoi desideri, richiamando a sua insaputa il demone. In poco tempo la famiglia viene isolata all’interno della casa e pezzo dopo pezzo, cancellata dall’albero genealogico.
La storia, ricca di sorprese e di idee molto creative, spaventa e diverte allo stesso tempo. Si tratta di un horror per tutta la famiglia (dai tredici anni in su) che ricorda altri titoli come ‘Gremlins’ o la più recente serie di successo ‘Stranger Things’.
Nonostante uscì al cinema assieme al secondo episodio della trilogia di successo ‘Hunger Games’, Krampus incassò ben 16 milioni di dollari nel primo weekend a fronte di un budget di appena 15 milioni. In tutto il mondo gli incassi arrivarono ben oltre i 61 milioni di dollari. Se avete bisogno di un brivido prima di andare a dormire, il film non vi deluderà.
Le curiosità
Non tutti sanno che il personaggio di San Nicola ha dato vita ad una figura nota in tutto il mondo come Babbo Natale. Questo molto prima che una famosa bevanda lo trasformasse in un’icona commerciale. Secondo la leggenda il santo usava distribuire dei doni ai bambini buoni mentre lasciava quelli cattivi in pasto al Krampus incatenato al suo fianco. Anche voi pensate alle schiere di potenziali bambini oggi felici di ricevere il carbone?
Il film, girato in Nuova Zelanda, ha beneficiato degli effetti speciali di “Weta Workshop”, la stessa che ha prodotto quelli di ‘Xena, la principessa guerriera’ e più recentemente, la saga de ‘Il signore degli anelli’.
In seguito al film venne pubblicato il fumetto ‘Krampus. The Shadow of Saint Nicholas’. Il prodotto tiene testa al film offrendo lo stesso mix di cupa ironia.
Esistono almeno altri otto film con lo stesso soggetto ‘Krampus. The Christmas Devil’, il suo seguito ‘Krampus. The Devil returns’ e altri sei titoli che mi rifiuto persino di citare; nessuno ha nulla da spartire con il lavoro di Dougherty.
L’uscita del film in Italia, prevista per il mese di novembre, venne posticipata per fare in modo che coincidesse con il 5 dicembre. Il giorno di San Nicola.