L’esperienza insegna un principio ormai incontrovertibile: se c’è una cosa che sono bravissimi a fare i membri di band passate alla storia, è dividersi. Perché “per qualche raro fenomeno, le rivalità si innescano più frequentemente tra i membri dello stesso gruppo che tra artisti in competizione l’uno contro l’altro”. A confermarlo mettendolo nero su bianco è Giuseppe Velasco, che nel suo “Nemici. Scontri memorabili nella musica pop”, indaga alcune delle separazioni più chiacchierate nel mondo della musica.
Uscito a maggio 2025 per Vololibero edizioni Milano, l’autore lo presenta sabato 4 ottobre 2025, alle 19:30, al Padiglione Tavolara di Sassari, in dialogo con Marco Russo, nel corso della sesta edizione del festival dedicato ai libri e alla musica Fino a leggermi matto (Nemesis ne ha scritto qui), in calendario dal 2 al 5 ottobre nella “capitale” del Nord Sardegna.
Ciò che accade è che quando le band si trovano a convivere con almeno due personalità forti all’interno dello stesso gruppo, queste finiscono necessariamente per arrivare allo scontro aperto. Così è successo infinite volte, da Noel e Liam, i fratelli Gallagher che hanno portato gli Oasis prima sotto le luci della ribalta e poi al declino, a Paul McCartney e John Lennon, cuore pulsante e motore destinato a incepparsi dei Beatles, con i due che inizialmente legati da una relazione amicale e professionale finiscono per lanciarsi frecciatine al vetriolo ogni qualvolta gli si presenti l’occasione, perché allontanarsi e prendere ciascuno la propria strada pare non soddisfarli adeguatamente. Roger Waters e David Gilmour, gli dei del gruppo Pink Floyd, ne sono un altro esempio lampante e la loro è forse una delle faide più lunghe nella storia della musica, visto che va avanti da oltre quarant’anni.
Non mancano, comunque, gli scontri tra artisti solisti, situazione che di solito avvantaggia entrambi i personaggi in termini di visibilità, o tra due band al completo, come è stato nel caso della lotta Blur – Oasis, riassumibile nei contrasti tra Damon Albarn e Liam Gallagher, l’uno il competitor dell’altro. Scontro che si inserisce in realtà perfettamente nello scenario più ampio che è quello del britpop degli anni Novanta, e che ha travolto, a cascata, non solo i musicisti dei due gruppi ma anche la platea dei fan, arrivando fino al pubblico generalista e infine ai mass media dell’epoca. Conflitto che si spegnerà però naturalmente con l’arrivo del nuovo millennio. Il 2000 ha segnato infatti la fine dell’era del britpop: l’attenzione del pubblico verso questo genere musicale è scemata rapidamente e, di conseguenza, anche i media hanno presto spento i riflettori su Blur e Oasis.
Insomma, nessuno sembra salvarsi o essere esente da pesanti dissing a mezzo stampa, social o attraverso i testi delle stesse canzoni che gli ex partner musicali sono poi soliti produrre in autonomia. Grandi sodalizi professionali finiti in malora per i più disparati motivi. Dal semplice antagonismo dettato da una competizione imperante al pretesto più antico del mondo, che non risparmia neanche i big della musica: l’interesse verso le stesse ragazze. Nel mezzo, egocentrismi smisurati. Discorso a parte sono (forse) i newyorkesi Paul Simon e Arthur Garfunkel, amici d’infanzia che, una volta cresciuti, non sembravano avere più tanto da dirsi.
Ma ovviamente c’è di più. Le donne non sono certo risparmiate da tali dinamiche ed entrano a gamba tesa in questo genere di conflitti: la “guerra” tra Madonna e Lady Gaga lo dimostra ampiamente.
Ad ogni modo, non c’è crisi che non possa superarsi con una operazione commerciale ad hoc, per cui le reunion, anticipate da sporadici ritorni di fiamma, sono quasi all’ordine del giorno. Del resto, prosegue Velasco, “il mondo della musica pop e quello dello show business sono per forza di cose strettamente connessi tra loro. L’uno si nutre dell’altro. Tanto che neanche le star più ribelli, alternative e underground resistono alla tentazione di raggiungere il grande pubblico grazie alla visibilità offerta dai mass media. I quali chiedono loro in cambio soltanto un piccolo sacrificio: partecipare allegramente al grande circo mediatico e giocare secondo le regole. O perché no, magari infrangendole, che fa più scalpore”, e Kanye West e Taylor Swift sono senza dubbio due protagonisti indiscussi dello showbiz musicale contemporaneo, ma non dimentichiamo che abbiamo avuto stelle come Michael Jackson e Prince che ben prima di loro hanno illuminato il firmamento.










