È uscito il 18 aprile su Bandcamp ed è già disponibile su tutte le piattaforme musicali ‘Fragments’, il nuovo EP di Federica Deiana per l’etichetta Home Normal. Un progetto che segna un’ulteriore evoluzione nel percorso artistico della musicista cagliaritana, al suo terzo EP dopo ‘Faith’ e ‘Tempest’, entrambi pubblicati nel 2024.
Home Normal è un’etichetta discografica inglese che si concentra sulla musica ambientale organica, con sede nel Regno Unito, a Brighton, e fondata a Tokyo da Ian Hawgood nel 2009. Tra gli artisti italiani dell’etichetta, Stefano Guzzetti, compositore, produttore e sound designer cagliaritano (Francesca Mulas ce ne parla qui), e Giulio Aldinucci, noto per il suo lavoro nel campo della musica elettroacustica sperimentale italiana.
‘Fragments’ si compone di quattro brani che oscillano tra suite elettroniche e pianistiche, con evidenti influenze post-classiche, ormai cifra distintiva di Deiana. L’atmosfera dell’EP, dal punto di vista delle scelte stilistiche e sonore, “è riassumibile in due parole, ‘opaca’ e ‘sospesa’ – spiega Deiana – I sintetizzatori sono prevalenti rispetto a tutto il resto, e in particolare caratterizzati da suoni molto lunghi e con un lento mutamento, senza cambi repentini, proprio perché volevo che tutto scorresse molto gradualmente. In ‘Closer’, ho scelto di registrare il suono di un sintetizzatore su audiocassetta per renderlo più organico e in qualche modo imperfetto, degradato, rispetto al suono originale, rimarcando l’intento di rendere la musica un flusso di coscienza, sospeso nel tempo. Il pianoforte trova spazio solamente nell’ultimo brano, ‘Now and Then’, ma intendo esplorarlo più a fondo nei prossimi lavori”. Dal punto di vista emotivo, ‘Fragments’ è frutto di una fase di profonda introspezione: “Lavorare a questo EP è stato un po’ come aver fatto pace con una parte della mia vita. Comporre, per me, è un’occasione per scavare a fondo in me stessa e tradurre in musica il mio mondo interiore. Non si tratta comunque solo di un lavoro che guarda al passato, ma anche al futuro in senso più generale: probabilmente credo di essere stata inconsciamente influenzata anche dal contesto attuale e dalle prospettive che si stanno definendo nel corso di questo periodo, a cui personalmente guardo con un po’ di tristezza, ma anche con speranza”.
Se ‘Faith’ rappresenta una rinascita artistica e spirituale e ‘Tempest’ una fase “più cupa”, come ci ha spiegato l’artista nell’articolo di Giacomo Pisano, ‘Fragments’ si colloca in una dimensione più riflessiva e meditativa. Tre visioni che, come anticipa la stessa Deiana, “convergeranno nel mio primo album a cui sto lavorando da mesi, in uscita a gennaio del prossimo anno, sempre per l’etichetta Home Normal. Questo disco raccoglierà i fili dei miei EP, ma credo che mi porterà anche altrove, verso altre direzioni. Con gli anni mi piacerebbe esplorare meglio un certo tipo di elettronica minimalista così come un approccio più classico alla composizione. Le idee sono tante, ci vuole tempo però. E tanto studio, ovviamente”. Parallelamente al percorso discografico, Deiana prosegue anche la sua attività come compositrice e sound designer per il cinema, un ambito che considera strettamente connesso al suo percorso artistico. “Non di rado, quando ho scritto per questi tre EP, mi è capitato di visualizzare qualcosa di concreto, come una persona, uno scenario o un paesaggio che mi ha colpito durante la giornata, che ho poi interiorizzato e cercato di tradurre in musica. Sono perciò partita da un’immagine ben definita, come accade quando si lavora per il cinema. Lavorare per il cinema credo infatti sia una bella occasione in cui cercare di far comunicare i linguaggi visivo e sonoro, scoprendo nuove direzioni e sperimentando, dove il secondo non deve essere per forza subordinato al primo. Inoltre, trovo molto stimolante occuparmi, nello stesso lavoro, sia del sound design che della colonna sonora perché mi rendo conto di quanto questi due tipi di arte siano davvero legati tra loro”.
Le nuove collaborazioni cinematografiche si aggiungeranno a quelle già realizzate negli anni precedenti: con il regista Paolo Carboni per il documentario ‘Guai ai Vinti. Pane e Amianto’, di cui ha curato il sound design e il mixing, e per il lungometraggio ‘Némos. Andando per mare’ di Marco Antonio Pani, per il quale ha eseguito e realizzato alcuni brani. Esperienze che confermano la versatilità della giovane artista e il suo interesse per una ricerca che unisce musica, immagine e narrazione in un’unica trama emotiva.