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Cagliari, Pazza Idea festeggia il decennale con uno sguardo alternativo alla contemporaneità

Di Simone Spada
11/11/2021
in Cultura
Tempo di lettura: 6 minuti
Cagliari, Pazza Idea festeggia il decennale con uno sguardo alternativo alla contemporaneità

Sguardo Altro: quest’anno il festival Pazza Idea compie dieci anni e si rivolge alla contemporaneità con uno sguardo alternativo e aperto al possibile. Gli organizzatori hanno messo in piedi un ricco programma di appuntamenti che si snoderà dal 26 al 28 novembre nella storica sede del Centro d’arte e cultura Il Ghetto, nel cuore della città di Cagliari.

La preziosa opportunità di realizzare un festival “in presenza” è l’occasione per sviluppare il tema portante di questa edizione: uno sguardo “altro” sul presente e le sue complessità, sulle esperienze inattese dell’anno della pandemia, sulle trasformazioni individuali e collettive che il nostro tempo ci richiede.

Il Festival Pazza Idea è organizzato dall’Associazione Luna Scarlatta con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo) e della Fondazione di Sardegna. In collaborazione con la Scuola Holden, la Fondazione Cesare Pavese, il Consorzio Camù, CTM Spa.

Il tema dell’edizione 2021

In questa decima edizione il festival Pazza Idea vuole esplorare il cambiamento: cosa è accaduto nel nostro paesaggio interiore, nelle relazioni e nel confronto con gli altri? Quali sono stati i cambiamenti più significativi? Lo “Sguardo Altro” è la ricerca  dell’alternativa possibile a meccanismi conosciuti e forse superati, e inevitabilmente l’incontro di nuove opportunità e punti di vista. I libri e la letteratura, l’arte e la creatività e ancor più le culture digitali sono protagoniste di questo tempo, e offrono preziosi strumenti di interpretazione, occasioni di partecipazione, sostegni oggi più che mai necessari.

“Storie, narrazioni, esempi pratici, incontri e confronti con il coinvolgimento di diverse tipologie di pubblico su temi di grande attualità e sempre con un preciso impegno sul fronte dei diritti” spiega Mattea Lissia, direttrice del Festival. “Questo è un progetto con il quale vogliamo esplorare anche le relazioni, i punti di frattura delle identità e delle  persone, il cambiamento, le possibilità; con una grande attenzione sul tema del linguaggio, di una comunicazione più attenta, della riscoperta di strade “alternative” per raccontare il mondo e le persone.”

Gli ospiti del decennale di Pazza Idea

Pazza Idea propone un percorso letterario attraverso incontri, laboratori applicativi, reading, panel, proiezioni, e lectio magistralis. La grande letteratura al festival Pazza Idea conterà alcune grandi voci estere: Michel Faber conferma la sua straordinaria capacità affabulatoria con il nuovo “D. Una storia di due mondi” (sabato 27, alle 17). Le città raccontate dallo scrittore olandese Jan Brokken nel libro “L’anima delle città”, fra cui anche la Cagliari della celebre botanica Eva Mameli Calvino arrivano domenica 28, alle 19. Dalla Spagna, invece, una storia d’amore forte e inarrestabile e allo stesso tempo profondamente calata nel presente della pandemia mondiale con “I baci” di Manuel Vilas (domenica 28, alle 17).

La poetessa e scrittrice Maria Grazia Calandrone sarà invece protagonista di un incontro letterario e performativo che abbraccia l’arte, la poesia e la musica (venerdì 26, alle 17). Il paesaggio interiore che si fa tema universale è quello raccontato dallo psichiatra Paolo Milone (venerdì 26, alle 18) nel suo ultimo libro “L’arte di legare le persone”. Nuove voci si sono affermate in questi ultimi anni nel panorama editoriale, raccontando una realtà che va oltre l’immagine binaria e stereotipata di certe narrazioni: tra questi, Alessio Forgione con “Il nostro meglio” e Tommaso Giagni con “I tuoni” con cui ci sarà occasione di approfondire i temi della periferia e delle scelte (sabato 27, alle 18).

Michael Faber

Le relazioni sono da sempre un territorio privilegiato nella costruzione del programma del festival: importante sarà la presenza (domenica 28, alle 18) di autrici come Gabriella Nobile con il libro “Coprimi le spalle” e Nadeesha Uyangoda con “L’unica persona nera nella stanza”, sul tema del razzismo e del privilegio bianco che cominciano a smuovere le coscienze e le sensibilità dei giovani. E ai giovani guarda anche il primo libro per ragazzi di Paolo Di Paolo, “I desideri fanno rumore” (sabato 27, ore 12).

Lo “Sguardo Altro” vuole anche andare oltre le dinamiche della velocità e della superficialità della comunicazione di uso e consumo troppo immediate e “facili”. Di questo si parlerà con la filosofa Donatella Di Cesare (sabato 27, alle 19), a partire dal suo nuovo lavoro “Il complotto al potere”. Un incontro (sabato 27 alle 20) che sposa la prospettiva femminile e femminista agli sviluppi del linguaggio, è quello con la scrittrice e attivista Giulia Blasi e il suo ultimo “Brutta. Storia di un corpo come tanti” e la sociolinguista Vera Gheno con “Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole”. Annamaria Testa torna al festival invece con “Le vie del senso” (sabato 27, alle 16).

L’appuntamento con la contemporaneità (domenica 28, alle 11) verrà discusso con Ilaria Gaspari a partire dal suo “Vita segreta delle emozioni” e con Jolanda Di Virgilio e il suo “Non è questo che sognavo da bambina” (Garzanti). La creatività è al centro di “Mettere al mondo il mondo. Tutto quanto facciamo per essere detti creativi e chi ce lo fa fare”, il nuovo libro dell’enigmista, giornalista e scrittore italiano Stefano Bartezzaghi (venerdì 26, alle 20).

Mauro Ermanno Giovanardi

Approfondimenti, indagini e musica

Attualità e approfondimenti sul presente saranno tema di discussione con la giornalista Tiziana Ferrario (venerdì 26, alle 19), che racconta col suo “La principessa afghana e il giardino delle giovani ribelli” l’eroica resistenza delle donne afghane. Paolo Berizzi, inviato speciale di Repubblica, porterà invece al festival il suo ultimo lavoro sull’estrema destra neofascista, “È gradita la camicia nera” (domenica 28, alle 20). La domenica di Pazza Idea sarà anche dedicata all’indagine del presente e ai futuri possibili. In questo contesto si inserisce il dialogo (domenica 28, alle 16) tra Fabio Viola, considerato uno dei più influenti gamification designer al mondo e la cultural strategist Noemi Satta.

Particolare spazio alla musica “altra”con due appuntamenti molto speciali: uno con Mauro Ermanno Giovanardi, che porterà un lavoro speciale sulla poesia contemporanea in chiusura sabato sera alle 21. E l’altro con Omar Pedrini, a partire dal suo ultimo libro “Dentro un viaggio senza vento” (ed. Il Castello) e in scena con il suo gruppo, per la chiusura domenicale del festival alle 21. È focalizzato sulle “voci altre” dal mondo un appuntamento molto atteso della domenica (alle 12): il reading poetico musicale con attrici, attori, musiciste/i, curato dal giornalista e scrittore Yari Selvetella per il festival. Still Poetry, una lettura di poeti e poetesse dal mondo, con accompagnamento musicale e installazioni video che porterà le parole possibili negli spazi del Ghetto.

Omar Pedrini

I workshop e le attività collaterali

Una delle caratteristiche del festival Pazza Idea è anche quella di offrire preziose opportunità di formazione e approfondimento con i suoi workshop. Tutti gratuiti su prenotazione, saranno fruibili tramite iscrizione scrivendo alla mail workshop.pazzaidea@gmail.com: quest’anno grande attenzione ai temi della cultura digitale e della creatività come strumento di lavoro. In programma per venerdì gli incontri con la scrittrice e giornalista Jolanda Di Virgilio (alle 10,30), sullo storytelling digitale con il Progetto Hangar (alle 11), progetto di supporto gratuito per le realtà culturali che lavorano sui territori per tecnologie. Sarà in modalità online, invece, il workshop della sociologa e ricercatrice Lavinia Bianchi sulla poetica culturale e comunicativa di Frida Kahlo.

La seconda mattinata, sabato 27, è all’insegna di letteratura e social media, mondi che si incrociano grazie al contributo della sociolinguista e scrittrice Vera Gheno e il suo focus su linguaggio e modalità del dibattito pubblico e comunicazione web (alle 10) della filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari (alle 10,30) sui desideri e la ricerca della felicità, e quello di Antonio Prudenzano, direttore de ilLibraio.it (alle 11) sulla comunicazione della cultura e dei libri dopo la pandemia. Sempre alle 11, ma in modalità online, il workshop dell’esperta digitale Mafe De Baggis: “Non aspettate di essere pronti” è una esortazione e molti consigli per trovare la propria opportunità in Rete.

Durante il festival (venerdì 26 alle 21), verrà anche proiettato in chiusura di serata il documentario Never sorry, l’esordio cinematografico di Alison Klayman, che ricostruisce la carriera artistica di Ai Weiwei, il noto artista e attivista politico simbolo del dissenso nei confronti del governo cinese.Il Centro d’arte e cultura Il Ghetto sarà abitato anche dal racconto dei 10 anni di Pazza idea, con un’installazione visuale a cura di Luca Spano.

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