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A Sanluri per Monumenti Aperti tra arte, storia e tradizioni popolari

Di Giulia Sanna
14/05/2024
in Arte, Cultura
Tempo di lettura: 4 minuti
A Sanluri per Monumenti Aperti tra arte, storia e tradizioni popolari

È la tipica aria di festa quella che si respira domenica 12 maggio a Sanluri in occasione della XVIII edizione di Monumenti Aperti. La celebre manifestazione culturale inventata a Cagliari nel 1997 e coordinata dall’associazione Imago Mundi Odv offre una vasta gamma di siti visitabili (sono circa 800 i tesori da scoprire disseminati nel territorio), vantando quest’anno l’adesione di nuovi comuni e rivelandosi tra le edizioni più ricche di sempre.

A Sanluri, tanti giovani ciceroni accompagnano i visitatori alla scoperta del centro cittadino tra chiese di origine romanica, castelli e fortezze medievali. Due, i turni per le visite: la mattina dalle 9 alle 13, e la sera dalle 16 alle 20.

Tra le maggiori attrazioni della città spicca il Castello di Sanluri, l’unico maniero medievale ancora intatto e abitabile in tutta la Sardegna, fatto costruire intorno al 1355 dal sovrano catalano Pietro IV. Si tratta di un castello giudicale che trovandosi a metà tra i due Giudicati, quello di Aragona e quello di Arborea, fu coinvolto nelle numerose vicende belliche della seconda metà del XIV secolo. Con la fine del periodo giudicale si trasformò poi da fortezza in residenza feudale. Una delle ultime famiglie feudali che vi abitarono fu proprio quella degli Aymerich.

Conosciuto anche come Castello “di Eleonora D’Arborea”, non esistono in realtà dati storici accreditati in grado di confermare che la principessa arborense vi abbia effettivamente abitato. Attualmente il Castello è di proprietà dei Conti Villasanta e al suo interno vanta diverse sezioni e collezioni museali, tra le quali spiccano quelle dedicate al Risorgimento e alla Prima Guerra Mondiale. Di rilievo anche la collezione donata dalla famiglia Bonaparte con le reliquie appartenute a Napoleone.

Quasi adiacente al Castello, il Rifugio Antiaereo costruito durante la Seconda Guerra Mondiale con l’occupazione dello stesso da parte del Comando della divisione “Nembo”, oggi conosciuta come “Folgore”, contenente un’esposizione di foto e documenti di quegli anni. Sempre in prossimità del Castello anche Sa porta de su Casteddu, cioè la porta del Castello di Sanluri, costruita nel XIV secolo come parte delle fortificazioni e delle quattro porte che davano accesso alla città. Questa, nello specifico, consentiva l’accesso a chi arrivava da Sardara.

Tra le chiese, appena entrati nel centro cittadino, si incontra subito quella di San Pietro Apostolo che si affaccia sulla piazza omonima, dove gli alunni e le alunne dell’Istituto comprensivo di Sanluri offrono una visita guidata bilingue, in sardo e in italiano. Espressione di più stili architettonici, è stata consacrata nel 1377, e fu per un certo tempo la “parrocchiale” di Sanluri.

La Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie, magnificamente spiegata dagli alunni e delle alunne dell’Istituto paritario San Giuseppe Calasanzio, è l’unica chiesa parrocchiale presente nel paese, dedicata alla Vergine delle Grazie, patrona di Sanluri. Nella chiesa si conserva il Retablo di Sant’Anna, polittico tardo cinquecentesco dipinto a tempera su tavola. Da non perdere anche la Chiesa di San Lorenzo Martire che presenta un campanile con le campane originarie risalenti al 1320 e al 1434 e contenente al suo interno una piccola statua della Vergine d’Itria, cui sarebbero attribuibili diversi miracoli, custodita al centro di un retablo ligneo settecentesco.

Infine, il Museo del pane e della panificazione del Civraxu, a pochi passi dal Municipio. Nato dalla ristrutturazione di un frantoio, a testimonianza di come l’agricoltura sia sempre stata una delle attività più importanti attorno alla quale si è sviluppata la vita dell’intera comunità, è stato inaugurato nel 2017 con l’obiettivo di preservare e tramandare le antiche usanze della lavorazione del tipico pane sanlurese, il Civraxu, che risale al 235 a.C. Sanluri vanta infatti un’importante tradizione legata alla panificazione e nel paese sono presenti numerosi forni che rendono omaggio alla sua storia.

Insomma, sono tante e diversificate le opportunità offerte in quest’ultima edizione di Monumenti Aperti da Sanluri, il comune del Sud Sardegna che oggi ha aperto le sue porte ai turisti e ai visitatori curiosi provenienti da realtà limitrofe, garantendo l’eccezionale servizio di guida turistica reso dai molti volontari e volontarie, studenti e studentesse che hanno aderito al progetto.

In copertina una foto del Castello di Sanluri, tratta dal sito https://www.sardegnacultura.it/

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