Si è tenuto a Cagliari, venerdì scorso, 10 dicembre, nella ricorrenza della Giornata mondiale dei diritti umani, il convegno internazionale dal titolo “La ratifica della Carta Europea delle lingue regionali e minoritarie. La lunga strada verso i diritti”. L’iniziativa di approfondimento culturale è un evento speciale della settima edizione del Babel Film Festival, il primo concorso cinematografico internazionale destinato esclusivamente alle produzioni cinematografiche che guardano e raccontano le minoranze, in particolare linguistiche, organizzato e promosso dalla Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, in collaborazione con Assòtziu Babel, Areavisuale e Terra de Punt.
E alle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione della giornata internazionale sui diritti umani “(…) il loro godimento da parte di tutti è una condizione imprescindibile per uno sviluppo autenticamente sostenibile”, fa eco l’introduzione al convegno del politologo dell’Università di Udine Marco Stolfo: “La diversità linguistica è risorsa di equità, democrazia, convivialità, umanità, nonché patrimonio e opportunità di sviluppo sostenibile”.
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Alla tavola rotonda hanno preso parte i senatori Gianni Marilotti, Presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio Storico del Senato, Gianclaudio Bressa, relatore per la Ratifica della Carta Europea, Albert Lanièce, Tatjana Rojc ed Elena Testor, e il Direttore generale dell’European Language Equality Network (ELEN) Davyth Hicks.
Le lingue regionali e minoritarie in Italia
In Italia esiste già una normativa nazionale che le inquadra: la legge n. 482 del 1999, che tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle che, nel territorio italiano, hanno come lingua il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano ed il sardo. Nei lavori sulla legge di ratifica della Carta europea sono all’esame nuovi casi, come, ad esempio, quello della lingua dei Rom.

Il lungo cammino dell’Italia verso la Carta europea
Al tavolo dei lavori è stato ripercorso il lungo cammino del nostro Paese verso un’applicazione effettiva della Carta europea: aperta alla firma a Strasburgo nel novembre 1992 ed entrata in vigore dal Primo marzo 1998, la Carta è stata sottoscritta dall’Italia il 27 giugno 2000. Fino allo scorso anno è stata ratificata da 25 Paesi membri del Consiglio d’Europa. In questo momento l’Italia è “in un guado”, nel mezzo della procedura di ratifica, che avviene tramite approvazione di una legge. Sono quattro le proposte di legge presentate nelle due Commissioni permanenti affari Costituzionali ed Esteri, riunite in Senato dallo scorso anno, proposte “orientate in un lavoro di sintesi – spiega Marco Stolfo – per un testo da presentare in Aula”. La ratifica è condizione necessaria per dare esecuzione alla Carta, perché il Legislatore italiano deve decidere che tipo e grado di protezione dare alle lingue minoritarie, scegliendo all’interno di un ventaglio di misure, indicate nella Carta, nei campi dell’insegnamento, dell’attività della Pubblica amministrazione, dei media e della promozione culturale.
Al senatore Gianni Marilotti abbiamo chiesto cosa cambierà nella tutela e valorizzazione delle lingue regionali e minoritarie, una volta che la legge di ratifica dell Carta verrà approvata.
Nell’immagine di copertina il politologo Marco Stolfo, il senatore Gianni Marilotti e, in video collegamento, la senatrice Tatjana Rojc