Raccontare la bellezza, è questo il principale scopo di Monumenti Aperti, la manifestazione nata in Sardegna, con la prima edizione cagliaritana del 1987 da un idea di un gruppo di giovani visionari, per poi estendersi a decine di comuni isolani, esportare il format anche oltre Tirreno e raggiungere le altre regioni italiane. Coordinata dalla organizzazione di volontariato Imago Mundi, anche per la ventinovesima edizione presentata sotto il titolo “Dove tutto è possibile”, punta a regalare una vasta gamma di esperienze immersive che hanno lo scopo di valorizzare l’immenso patrimonio culturale, materiale ed immateriale, di ogni singola regione. Si comincia il 3 e 4 maggio e si proseguirà per ogni fine settimana sino al 1 giugno per poi riprendere in autunno con le nuove tappe comprese fra l’11 ottobre e il 9 novembre. Un calendario fitto di appuntamenti in tutta l’isola e in tutte le regioni, Valle d’Aosta esclusa, dove verrà prestata particolare attenzione a quella parte di patrimonio culturale meno esplorato e conosciuto.

Non nasconde l’emozione Massimiliano Messina, presidente di Imago Mundi, che nella conferenza stampa di presentazione della 29esima edizione di Monumenti Aperti, tenutasi mercoledì 30 aprile nella sala del transatlantico del Palazzo del Consiglio regionale sardo di Cagliari, svela anche una buona dose di quell’entusiasmo che, anno dopo anno, ha contagiato, nell’ordine delle migliaia, tantissime persone. E visto che di numeri si tratta è utile sottolineare che dal 1997 ad oggi, la kermesse culturale ha coinvolto 160 mila studenti di ogni ordine e grado che assieme ad altri 60 mila olontari hanno raccontato e custodito oltre duemila monumenti dislocati in oltre 170 comuni raggiungendo il ragguardevole numero di quattro milioni di visite guidate.
“L’anno prossimo – ha evidenziato Messina – sarà un anno speciale, quello della trentesima edizione, ma lo è anche questo, perché dopo aver contagiato Puglia, Emilia Romagna, Lazio e Piemonte, quella del 2025 sarà la prima vera edizione nazionale“. Monumenti Aperti quindi si espande a macchia d’olio, cresce anche all’interno dell’isola con l’ingresso di nuovi comuni come Golfo Aranci, Mogoro, Oschiri e Sorradile e si consolida confermandosi un’officina culturale permanente ma anche un laboratorio sempre aperto a nuove idee e attento a sfruttare le nuove opportunità.
Chiaramente non bastano gli studenti e i volontari, dietro la manifestazione c’è una macchina organizzativa con a capo un comitato scientifico che coinvolge rappresentati delle principali istituzioni culturali, educative e amministrative, enti nazionali, regionali e locali, il Consiglio Regionale della Sardegna, la Regione Autonoma della Sardegna, la Città metropolitana di Cagliari, le ramificazioni territoriali dei ministeri competenti in materia culturale e universitaria, l’Ufficio Scolastico Regionale, gli atenei di Sassari e Cagliari, il Touring Club Italiano e tanti altri partner pubblici e privati. Fra questi è di importante rilevanza la partnership fra Imago Mundi e l’associazione La Sardegna verso l’Unesco e il progetto comune di “Sentieri Nuragici”, un’iniziativa nata con l’intento di valorizzare la sterminata galassia dei tesori della civiltà millenaria isolana e che ha messo in calendario le visite guidate in trenta siti nuragici di ventuno comuni isolani.

I riconoscimenti internazionali, Premio Europa Nostra dell’Ue per il Patrimonio Culturale del 2018 a Berlino e quelli nazionali, ininterrottamente dal 2008 il progetto Monumenti Aperti riceve la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana e i vari patrocini sono un ulteriore stimolo alla crescita e al raggiungere il traguardo della Fondazione di Comunità e di Patrimonio con la stessa denominazione, aspirazione alta ma assolutamente legittima, per quello che Massimiliano Messina definisce “un animoso fermento” che ha tutte le carte in regola per raggiungere un livello “dove tutto sarà ancora più possibile“.
Tutte le informazioni e il calendario regionale e nazionale sono consultabili nel sito https://monumentiaperti.com/it/edizioni/2025
In apertura l’altare di Santo Stefano a Oschiri