
Pubblichiamo la seconda parte del nostro racconto sul Cammino di San Francesco in Sardegna (leggi qui la parte prima), l’itinerario dedicato alla sentieristica francescana nell’isola che noi di Nemesis Magazine abbiamo seguito tra 2 e 4 ottobre nell’ambito della manifestazione regionale Noi camminiamo in Sardegna.
Il nostro taccuino di viaggio racconta altri due giorni nei luoghi della spiritualità francescana tra il sud Sardegna e la provincia di Oristano. Andiamo tra le colline della Marmilla e da Villanovafranca facciamo tappa a Las Plassas, Barumini e Gesturi. La notte puntiamo più a nord, per deviare dal nostro percorso e raggiungere Laconi, quasi al confine con la provincia di Nuoro. Il mattino seguente torniamo a Gesturi, dove, nella giornata finale del cammino costeggiamo l’altopiano della Giara fino ad arrivare a Genoni.

Seconda giornata – A Villanovafranca si parte per Gesturi dalla piazza del Comune, vicina alla Chiesa di San Lorenzo, un edificio con varie parti edificate in epoche differenti, la più antica attribuibile al tardo gotico aragonese. Da qui ci attendono circa 15 chilometri di dolci salite, lungo stradine di campagna segnate da muretti a secco. Incastonate nel panorama le colline coniche della Marmilla, un paesaggio frutto del lavoro del mare e dell’attività di vulcani sottomarini nel Miocene, dai 23 ai 5 milioni di anni fa, quando il sud Sardegna non era ancora terra emersa.

In questo tratto della nostra strada incontriamo greggi di pecore, con cani da pastore al seguito, vigneti, uliveti. Qui predomina ancora il silenzio, ma abbiamo l’opportunità di incontrare agricoltori e pastori per un breve scambio di battute. Tutti ci riconoscono e ci augurano buon viaggio.
Raggiungiamo La Plassas, uno dei Comuni più piccoli della Sardegna, 200 abitanti e una storia che affonda le radici nella Preistoria, passando per le epoche romana e medioevale, quando era un importante centro del Giudicato d’Arborea. La fermata è nella chiesa campestre di Santa Maria Maddalena, della prima metà XVII secolo, dove è custodita una preziosa statua del 1700 in legno e ceramica, che raffigura Santa Maria bambina, “Mariedda”. In questo punto del cammino si uniscono due classi della scuola media di Decimomannu, che ci accompagneranno fino a Barumini, dove si visita la Chiesa di San Francesco, commissionata nel 1609 dai baroni aragonesi Zapatas e collegata all’ex Convento dei francescani.

I rimanenti cinque chilometri che ci separano da Gesturi sono lungo una stradina bianca immersa nei boschi, una zona molto verde, costeggiata da ruscelli, dove incontriamo agrumeti, vigne e uliveti. Gesturi è uno dei luoghi francescani più significativi del nostro percorso. Qui sorge la casa natale del Beato Fra Nicola (1882 – 1958), un’abitazione contadina dell’Ottocento, con stanze rimaste intatte nell’arredamento, dove sono esposti gli oggetti di uso quotidiano. “Uomo del silenzio” appartenente all’ordine dei frati minori cappuccini, Fra Nicola svolse la sua missione di “frate questuante” nelle strade di Cagliari. La città capoluogo accoglie le sue spoglie, come quelle di Sant’Ignazio da Laconi.


Per la notte tappa a Laconi, il Comune capofila della Fondazione Cammino di San Francesco in Sardegna, che organizza il nostro itinerario nei luoghi del francescanesimo attraverso l’isola. Qui incontriamo la vice sindaca e presidente della fondazione Maria Deidda, che ci spiega le prospettive di crescita dell’iniziativa: “È la seconda volta che partecipiamo a Noi camminiamo in Sardegna e quest’anno abbiamo fatto dei passi avanti. Tanto ancora c’è da migliorare. Dopo aver tracciato il percorso Cagliari – Laconi, il nostro obiettivo finale è valorizzare tutte le destinazioni francescane in Sardegna e riunirle in cammini per coprire più di 800 chilometri di territorio sardo. È un compito che richiede tempo e dedizione, perché ci rendiamo conto di quanto sia complicato tracciare i cammini e interloquire con tutti i Comuni che dobbiamo attraversare. Oltre i 17 riuniti nella fondazione, sul percorso Cagliari – Laconi stanno vivendo con noi questa scommessa di crescita dei loro territori Uta, Villasor, Decimomannu, Assemini, Samassi Barumini, Las Plassas e Genoni”.


Nel Comune al confine tra il Sarcidano e la Barbagia, immerso in boschi secolari a 550 metri di altezza, si alloggia all’Oasi francescana, sulla collina Cuccuru ‘e Monti, da dove si ammira un panorama sconfinato sull’altopiano. In serata si visita il palazzo Aymerich, edificio in stile Neoclassico progettato nel 1846 da Gaetano Cima su commissione dell’allora Marchese di Laconi Don Ignacio V. Oggi è la sede del museo archeologico del Menhir: una collezione di 40 statue antropomorfe monolitiche e reperti ceramici, di metallo e in pietra, datati dal Neolitico all’età del Bronzo antico. Ed è l’occasione per fare un viaggio all’indietro nella Preistoria, attraverso una rassegna di statue che dimostra le eccezionali abilità di lavorazione della pietra degli abitanti della Sardegna centro meridionale, dai 3 mila ai 2 mila anni a. C. fa. Sono tecniche sempre più precise di rappresentazione degli uomini e donne eroi (una sorta di proto Giganti), man mano che si passa dall’uso di semplici strumenti di lavorazione litici a quelli di metallo.
Il 4 ottobre, il giorno della Festa di San Francesco, affrontiamo l’ultimo tratto del cammino, da Gesturi e Genoni. Si attraversano le campagne e i boschi ad ovest dell’altopiano della Giara in un percorso costellato di piante di rosa, di biancospino e di altre piante da frutto spontanee. Arriviamo al colle santu Antine, dove è adagiata Genoni, e sulla sommità del paese un luogo denso di fascino: l’ex convento dei Frati Minori Osservanti, dove scopriamo com’era la vita quotidiana di una comunità di 12 frati nel 1600 e il suo rapporto col territorio.
E in questo posto di meditazione e di silenzio termina il nostro cammino.
Nell’immagine in evidenza la campagna tra Gesturi e Genoni