L’intreccio di 11 storie, una voce narrante come filo conduttore, un tema noto, ma che ancora tanto ha da rivelare. “Sanatorium”, la prima antologia di racconti dell’Accademia d’arte di Cagliari per Camena Edizioni.
Ufficialmente un lavoro di fantasia, di fatto liberamente tratto e ispirato a quanto giunto a noi per vie ufficiali e ufficiose, su Villa Clara, il noto ospedale psichiatrico di Cagliari.
Recita la bandella di copertina: “Nel 1978 la legge Basaglia impose la chiusura di tutti gli ospedali psichiatrici. E tutti, effettivamente, chiusero. Tutti tranne uno. Villa Clara, a Cagliari, restò in attività fino al 1998. Ismaele è uno degli ex pazienti che per decenni hanno popolato la struttura, nocchiere incaricato di trasportare undici anime, e le loro storie, oltre i confini della follia. Undici, come l’arcano maggiore che dà forza al cambiamento. Undici, come i pazienti che hanno deciso di raccontare la loro vita, o la loro morte, o la loro non vita. Undici, come il primo numero palindromo che ci ricorda che pazzi e sani sono due profili dello stesso volto”.
Un lavoro intenso ma al tempo stesso leggero, capace di affrontare con delicatezza, anche beneficiando dell’anonimato dato dai personaggi di fantasia, storie di persone comuni con il proprio bagaglio familiare carico di sfortuna.
La malattia mentale, o spesso anche solo un disagio o una mancanza di conformismo allo stato sociale, come un oscuro passeggero appesantisce, ma allo stesso tempo tiene compagnia a queste complicate esistenze, letteralmente abbandonate alle porte di quell’enorme cancello aperto su un meraviglioso viale alberato, che ben presto apparirà sempre meno bello.
Storia nella storia quella di Ismaele, paziente di vecchia data con chiarissimi sprazzi di lucidità, che coniuga le vite dei tanti internati con vicende ancor più “pazzesche” nel mondo esterno.
La Cagliari del prima e del dopo la vita in manicomio restituisce immagini in cui anche chi mai è stato sfiorato da simili situazioni, può ritrovare nelle ambientazioni, nei modi di dire, in storie o leggende metropolitane.
Il mio pranzo è una pizzetta sfoglia in un bar. Mi è rimasta un po’ di monetalla. Cerco una cabina. Il numero di telefono lo ricordo a memoria. Ora bisogna fare 070, strano perso.
I racconti degli studenti dell’Accademia Marco Lodde, Alice Andrea Deiana, Eleonora Alessandra Raga, Graziella Sitzia, Daniela Porqueddu, Simone Aramu, Enrico Casciu,Tamara Pes, Bolzati Simona, Paolo Mereu e Cristina Piras con antologia e cornice narrativa di Andrea Fulgheri, selezionati dalla casa editrice, sono impreziositi dalle illustrazioni di Ilenia Loddo, avveniristiche e toccanti nel suo inconfondibile tratto (qui e qui parliamo di alcuni suoi lavori).
Tema centrale quello del reinserimento in società all’alba di quel 1998, quando, repentinamente, il mondo parallelo creato nel più famoso manicomio della Sardegna è stato scaraventato all’esterno di quelle alte mura che, per oltre un secolo, hanno tenuto scisse realtà quasi parallele. E così “maniaci”, “ritardati”, “violenti”, “drogati”, “agitati”, così come erano definiti nelle vecchie cartelle cliniche queste vittime della società, si sono ritrovati nel paradosso di temere quanto era ormai diventato ignoto: il mondo fuori.
Il libro è disponibile in tutte le librerie fisiche e nelle principali piattaforme on line.