Lo sguardo vitreo perso nel vuoto, vestita di tutto punto, in piedi o seduta con pose naturali che però la rendono del tutto innaturale, la bambola rappresenta uno dei giocattoli più antichi nella storia dell’uomo. La sua prima esistenza risale all’età del bronzo e da allora il suo utilizzo si è diffuso in molteplici campi. Da oggetto da compagnia a manufatto ornamentale, da offerta funeraria a feticcio terapeutico utilizzato soprattutto per superare la perdita di un figlio come la bambola reborn.
Lentamente la bambola entra a far parte di miti e leggende, racconti di fantasia e romanzi; nel 1929 con ‘Il Gran Gabbo’ di James Cruze fa la sua prima apparizione sotto forma di una marionetta chiamata Otto. Nel 1945 il personaggio viene riciclato in un film horror a puntate dal titolo ‘Incubi notturni’ (Alberto Cavalcanti, Charles Crichton, Basil Dearden e Robert Hamer), che proprio nel quinto episodio racconta la storia di un ventriloquo che si convince che il proprio pupazzo vive di vita propria.
Il personaggio della bambola malefica trova presto terreno fertile nel genere horror occupando un posto di rilievo tra i vari sottogeneri.
Ecco quali sono gli assassini di plastica più famosi del cinema.
Zuni – il guerriero
Questo personaggio ci riporta al 1975 e più precisamente al film per la televisione composto da tre episodi dal titolo ‘Trilogia del terrore’ di Dan Curtis (‘Venti di guerra’ miniserie del 1983). L’episodio cult, ‘Amelia’ racconta la storia di una giovane donna, interpretata da Karen Black, che acquista un pupazzo feticcio rappresentante un guerriero Zuni (popolo degli indiani d’America). Il pupazzo, come riportano le indicazioni all’interno della scatola, imprigiona lo spirito di un cacciatore. Quando Amelia rompe per sbaglio la catenina che con un incantesimo impediva allo spirito di liberarsi le cose iniziano a degenerare.
Fats
È il 1978 e un ancora poco noto Anthony Hopkins interpreta Corky Wilthers, aspirante mago con scarse capacità, nel film ‘Magic’ di Richard Attenborough (‘Gandhi’ del 1982). Quando Corky scopre di avere delle abilità da ventriloquo porta in scena la sua marionetta Fats (in italia rinominato Forca) che di colpo lo porta al successo.
Col successo però l’alter ego di Corky esce allo scoperto e si immedesima in Fats, che prende il controllo del suo stesso padrone dando sfogo a tutta la furia repressa.
Clown doll
La parte dedicata al pupazzo clown nel film ‘Poltergeist’ di Tobe Hooper (‘Non aprite quella porta’ del 1974) della durata di tre minuti e trenta secondi è una delle scene più iconiche del genere. Fonte di ispirazione per lo studio delle tecniche del jumpscare (leggi qui per approfondire il tema) ha terrorizzato milioni di adolescenti regalando una seconda chiave di lettura alla figura del clown. La bambola clown ha contribuito senza ombra di dubbio al successo di ‘Poltergeist’, trasformandolo in un cult senza tempo.
Chucky
La bambola assassina per eccellenza vede la luce nel 1988 con la direzione di Tom Holland nel suo ‘Child’s Play’ (tradotto in Italia come ‘Bambola assassina’). Il film racconta le gesta del famoso serial killer Charles Lee Ray (Chucky) che ormai in trappola e sul punto di morte sfrutta le proprie conoscenze vodoo per trasferire il proprio spirito sul bambolotto fresco di produzione e già boom di vendite, chiamato ‘Good Guy’ (letteralmente Tipo Bello).
Il successo di Chucky non si è ancora fermato. Attualmente conta sette sequel, un remake e una serie televisiva con ben tre stagioni.
Blade
E’ l’anno 1939 e il famoso burattinaio Andre Toulon, braccato dalle spie naziste, decide, prima di togliersi la vita, di animare con un rito egiziano le sue marionette preferite. Ha inizio così il primo film della saga ‘Puppet Master‘ diretto da David Schmoeller nel 1989 che vede la comparsa di Blade, leader del gruppo di marionette create per uccidere. Una lama ed un uncino al posto delle mani e la totale mancanza di umanità nelle oscure profondità delle sue orbite.
Billy
Anche se materialmente non è lui che compie gli omicidi o che progetta le torture, Billy è di certo il simbolo indiscusso della saga horror che vede come protagonista il killer Jigsaw. Ogni volta che appare sulla scena, oltre a far rabbrividire tutti per la sua immancabile risata, diventa ambasciatore di torture indicibili che non lasceranno scampo ai poveri malcapitati.
Billy ‘Dead silence’
Al contrario del suo omonimo, la marionetta Billy del film di James Wan intitolato ‘Dead Silence‘, è uno spietato assassino. Creato dalla serial killer Mary Shaw, famosa perché tagliava la lingua alle sue vittime prima di ucciderle, ha il compito di vendicare la sua morte risalendo l’albero genealogico dei suoi uccisori.
Brahms
Bambola reborn di una coppia di milionari, incarna lo spirito di Brahms Heelshire, scomparso in un incendio. Quando i genitori, ormai anziani, assumono una babysitter per badare alla bambola, lo spirito di Brahms riemerge dall’oscurità assieme al suo passato.
Annabelle
Le bambole assassine diventano ancora più inquietanti se la loro storia ha un fondo di verità. E’ il caso di Annabelle e dei racconti dei due demonologi Ed e Lorraine Warren da cui vengono tratti i capitoli dell’universo di ‘The Conjuring’.
Annabelle Higgins è la giovane componente di una setta satanica creata per evocare un potente demone. Quando, braccata dalla polizia, si rinchiude nella camera della futura neonata dei coniugi Form, decide di suicidarsi consentendo al demone di possedere la bambola.
M3gan
E’ passato poco più di un mese dal suo esordio eppure ha già preso posto tra le bambole più sanguinolente del cinema. Il nome M3gan è l’acronimo di Model 3 Generative Android. Si tratta di un robot tecnologicamente avanzato racchiuso all’interno di una bambola dai dettagli morfologici sorprendenti. La tecnologia su cui è stata costruita, pur essendo ancora in fase di sperimentazione, viene installata su un prototipo e senza alcuna precauzione, testata con Cady, una bambina che sta affrontando la recente perdita dei genitori. M3gan è una macchina con libero accesso a tutto il sapere umano che ha come unico scopo quello di proteggere Cady a qualsiasi costo e senza alcuna pietà.