Il noto scrittore cagliaritano Piergiorgio Pulixi, sempre generosissimo col suo pubblico grazie a lunghi tour di promozione, nei giorni scorsi ha preso parte al festival letterario Entula con due incontri, il 18 aprile a Cagliari e il 20 a Sassari, dove ha presentato il suo ultimo lavoro “Per un’ora d’amore”, pubblicato da Rizzoli.
Trama intricata e temi profondi
“Per un’ora d’amore” segue le indagini del vicequestore Vito Strega e della sua squadra – composta da Bepi Pavan, Eva Croce, Clara Pontecorvo e Mara Rais – sul brutale omicidio di Maria Donata Seu, una giovane sarda trapiantata a Milano. Italo Seu, padre della vittima, lascia la serenità delle sue vigne in Sardegna per affrontare il caos di Milano e scoprire l’assassino di sua figlia. La morte di Maria Donata, ritrovata uccisa con indosso un abito da sposa che non era suo, porta Italo a prendersi cura del suo giovane nipote Filippo “Pippo”, di due anni e a dipanare la matassa di una trama criminale ampia e pericolosa con l’aiuto del vicequestore Strega e di Pavan, coi quali instaurerà un legame personale frutto dell’immedesimazione. La città lombarda è teatro di una serie di femminicidi e aggressioni, un oscuro reticolo di violenza che sembra insolvibile. Pulixi scava nelle dinamiche sociali e nelle pulsioni umane, esplorando la malattia sociale dell’odio e del possesso che si celano dietro questi atti di violenza. Lo stesso autore, nel corso della presentazione a Sassari, ha definito il romanzo: “Un libro sul vuoto e sulla assenza, sugli opposti: gioia, dolore, odio e possesso. L’odio – ha raccontato – è l’altra faccia del possesso, che non ha nulla a che fare con l’amore. Il possesso nella nostra società è diventato più importante dell’amore”.
Tematiche di attualità
Il libro tocca il tema tristemente attuale del femminicidio, mostrando come questi crimini devastino non solo le vittime dirette ma anche le vite di chi resta. Odio e violenza, nel racconto di Pulixi, vengono affrontati con un uno stile che mira a sovvertire la narrazione, uscendo fuori dal rapporto vittima e assassino per focalizzarsi sulle vittime secondarie, ovvero i figli delle donne uccise, che patiscono l’assenza quotidiana delle loro madri ma anche i loro genitori e parenti. L’uso consapevole del linguaggio di genere e l’ironia sottile, inoltre, sono strumenti che Pulixi impiega sapientemente nei suoi romanzi per fare da contraltare all’orrore della realtà trattata. “Le parole cambiano le persone e il cambiamento passa anche attraverso l’uso voluto del linguaggio di genere”, ha affermato a proposito.
Continuità e innovazione
I personaggi di Pulixi crescono e si evolvono di libro in libro, creando un legame forte con i lettori che seguono la serie. “È complesso innovare i personaggi seriali, i lettori vorrebbero che restassero sempre uguali ma invece devono cambiare ed evolversi”, ha raccontato lo scrittore. Questo nuovo capitolo della saga di Vito Strega non solo sviluppa ulteriormente le trame iniziate in “Stella di mare” ma introduce nuove dinamiche familiari e personali, come il ritorno di Sofia, il gatto, e molte altre che non possono essere svelate.
Un dialogo aperto con il Noir
Durante un’intervista con lo scrittore Maurizio de Giovanni fatta in post pandemia, Pulixi ha raccontato di aver riflettuto insieme a lui sul ruolo del noir, considerandolo un mezzo per analizzare le fratture della società. Ed è proprio grazie alla sua scrittura, gentile ma incisiva, che Piergiorgio Pulixi continua a conquistare e commuovere, offrendo ai lettori uno spazio narrativo in cui affrontare e riflettere su temi difficili con una nuova prospettiva. “Per un’ora d’amore” quindi non è solo un noir, ma un esame critico e un commento sulla società contemporanea, che invita i lettori a interrogarsi sulle radici profonde del male e sul potere redentore dell’amore. Pulixi conferma ancora una volta il suo talento nel tessere trame complesse e personaggi amati, mantenendo i lettori incollati alle pagine fino all’ultima riga.