Ci sono storie, nomi, che diamo per scontati; li leggiamo quando frettolosamente percorriamo una via o partecipiamo a un evento in una sala dalle tende consumate e le sedie dai braccioli rotti. Alle grandi personalità della nostra storia dedichiamo di tutto ma, generazione dopo generazione, finiamo per scordare il perché. Ad esempio, Velio Spano, nato nel 1905 a Teulada nel sud ovest della Sardegna, è stato uno dei protagonisti più rilevanti del movimento antifascista. Figura carismatica, fin da giovane mostrò una dedizione assoluta verso la giustizia sociale, l’uguaglianza e l’internazionalismo comunista, principi che lo portarono a combattere contro il fascismo in Italia e oltre i confini nazionali, arrivando a lasciare un’impronta indelebile anche nel panorama delle lotte per la libertà e contro il colonialismo. Già in giovane età, Spano abbracciò le idee comuniste, diventando presto un attivista e finendo inevitabilmente nel mirino del regime di Mussolini; nel 1927 fu costretto ad abbandonare la vita pubblica e a nascondersi per sfuggire alla repressione fascista e continuare segretamente le sue attività politiche.
Frutta e sigarette, in Egitto con una missione storica
La vita dell’attivista fu contrassegnata da azioni coraggiose e pericolose, compiute in vari teatri di conflitto del Mediterraneo. Nel 1935, Spano fu inviato in Egitto dal Comitato Antifascista per una missione cruciale: distribuire volantini tra i soldati italiani che transitavano nel Canale di Suez, diretti verso il conflitto in Etiopia; ci riuscì nascondendo i volantini antifascisti in beni comuni come sigarette e frutta. Questa rischiosa operazione fu uno dei primi passi del Partito Comunista Italiano nella sua strategia anticoloniale e gettò le basi per nuove relazioni con esponenti antifascisti locali e internazionali, inclusa la comunità araba; fu proprio in questo contesto che Spano comprese come la lotta contro l’oppressione dovesse trasformarsi in un impegno globale.

Oltre i confini, per la libertà
Dopo l’esperienza in Egitto, il percorso di Spano lo condusse in Spagna, dove si schierò con le Brigate Internazionali nella guerra civile contro il regime di Franco; un’altra tappa cruciale della resistenza antifascista. Tra il 1938 e il 1943, l’attivista continuò la sua battaglia in Tunisia, contribuendo alla rifondazione del Partito Comunista Tunisino e rafforzando i legami tra i movimenti anticoloniali nordafricani e il Partito Comunista Italiano. Nel dopoguerra, Spano divenne una figura di spicco all’interno del PCI, ricoprendo incarichi di grande importanza, tra cui la direzione della sezione esteri; la sua visione globale e l’esperienza maturata accanto ai movimenti di liberazione lo spinsero a promuovere una politica di cooperazione tra il PCI e i movimenti indipendentisti dei paesi del Terzo Mondo, soprattutto in Africa e in Medio Oriente. Spano fu attivo anche nel Movimento Italiano per la Pace, incarnando il suo costante impegno per la giustizia e la libertà.
Un simbolo di lotta, ieri e oggi
Molto più dell’intitolazione di una via o di un edificio, Velio Spano ci ha consegnato un esempio luminoso di coraggio, determinazione e idealismo, valori che lo hanno reso un simbolo di lotta contro ogni forma di oppressione, non solo in Sardegna, ma anche nei luoghi in cui ha lasciato il segno, come l’Egitto e la Tunisia.
Questo articolo è stato ispirato dalla lettura del secondo rapporto ISPROM “La Sardegna e il Mediterraneo”, scaricabile gratuitamente qui.