Sabato 18 giugno alle 18.30 a Cagliari, nella sede dell’Istituto Europeo, Ricerca, Formazione Orientamento Professionale Onlus, I.E.R.F.O.P., in via Platone 1/3 a Cagliari, all’interno del Festival Altre Visioni, si terrà l’inaugurazione della mostra di pittura Nel buio i colori di Andrea Ferrero.
Andrea Ferrero 51 anni, cagliaritano, ipovedente dall’età di 28, ha perduto completamente la vista nel 2010 a causa della retinite pigmentosa. Lavora in un centro di ricerca, si occupa di divulgazione sui temi dell’accessibilità, soprattutto in campo artistico e museale, trasmette sulle onde di Radio X, pratica attività sportiva e da qualche tempo non smette più di dipingere
Così come Beethoven è riuscito ad esprimersi attraverso componimenti di cui non poteva sentire l’effetto sonoro, anche Ferrero concepisce le sue creazioni artistiche senza poterne vedere il risultato visivo finale. “Ho iniziato con i pennelli, ma, dopo le prime lezioni, ho cominciato a utilizzare le mani” perché “così riesco a trovare più facilmente le giuste coordinate”, dichiara il pittore. “Grazie alla pittura ho potuto riscoprire l’universo dei colori e riaccendere quella che ormai era divenuta una memoria residua degli stessi”.
La mostra, visitabile fino al 25 giugno, è il secondo appuntamento del Festival Altre visioni che, sotto la direzione dell’agenzia formativa cagliaritana, promuove artisti non vedenti e ipovedenti provenienti dal territorio regionale e nazionale per contribuire a ribaltare lo sguardo sulle persone disabili.
Durante la serata del 18, Marcella Serreli già direttrice della pinacoteca regionale illustrerà le opere e il percorso artistico di Andrea Ferrero, alla presenza del presidente di Ierfop Roberto Pili e del direttore delle attività didattiche e formative Bachisio Zolo.
Roberto Pili, Presidente di I.E.R.F.O.P. spiega: “Il successo del primo evento ci conferma che iniziative come la nostra, uniche nel loro genere in Italia, rappresentino un’opportunità per sensibilizzare la comunità e dimostrare che i limiti fisici possono essere superati, attraverso la sperimentazione delle potenzialità del corpo, dei sensi e del loro potenziamento”.
“La mostra è un’occasione per indagare i meccanismi della visione e le connessioni tra senso e sensi, tra vedere e sentire, tra immagine e immaginazione perché esistono tanti modi diversi di vedere e tanti modi di essere differenti”, commenta il direttore delle attività didattiche e formative Bachisio Zolo.
Nell’immagine in evidenza, Andrea Ferraro fotografato da Alessandro Cossu