Si è spento ieri a 79 anni nella sua Sassari Ignazio Camarda, botanico, che per anni ha studiato e valorizzato la biodiversità della Sardegna (e non solo) partecipando a importanti progetti di ricerca e tutela sull’ambiente. L’Isola piange uno dei custodi della natura più competenti e appassionati: Camarda è stato professore ordinario di Botanica sistematica all’Università di Sassari, referente scientifico dell’Orto botanico sassarese, fondatore e primo presidente dell’Istituto sardo di Scienze lettere e arti; ha coordinato la ricerca sulla flora esotica della Sardegna, contribuito alla redazione del Piano paesaggistico regionale del 2004 e partecipato alla Commissione regionale per il Paesaggio creata dalla Giunta Soru nel 2006.
Tra i tanti prestigiosi incarichi, ha fatto parte del comitato di coordinamento per la predisposizione degli studi dei Parchi Naturali e del Parco Nazionale del Gennargentu, per la delimitazione delle aree SIC e per il Censimento degli habitat prioritari della Sardegna; è stato Direttore del Centro per la Biodiversità vegetale dell’Università di Sassari, coordinatore del Gruppo di Floristica e partecipato al consiglio direttivo della Società Botanica Italiana; è stato inoltre presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.
Il professore ha affiancato l’attività di ricerca a quella divulgativa firmando decine di articoli su riviste nazionali e internazionali e diverse monografie; l’ultima, “Grandi alberi e foreste vetuste della Sardegna. Biodiversità, luoghi, paesaggio, storia” pubblicata da Carlo Delfino nel 2020, ha raccontato il paesaggio sardo attraverso i suoi alberi, dalle specie esotiche a quelle autoctone che delineano un ambiente unico in tutto il Mediterraneo. L’ultimo saluto al professor Camarda sarà sabato alle 10 nella chiesa di Cristo Redentore, nel quartiere di Carbonazzi.