“Per le generazioni che ci hanno preceduto amarsi e rimanere insieme era la norma. Oggi si tratta di un evento quasi inconsueto, una follia per alcuni, quanto di più desiderabile per altri”. Utile e preziosa premessa per “Questioni d’amore, le patologie della coppia e la loro soluzione”, saggio in libreria da poche settimane con Giunti firmato da Claudio Gargantini e Francesca Moroni, psicologi e psicoterapeuti del Centro di Terapia strategica di Arezzo diretto da Giorgio Nardone che traccia un quadro dei problemi e delle criticità che le relazioni oggi incontrano nel loro percorso. Ne abbiamo parlato nel dettaglio con Francesca Moroni, cagliaritana di 48 anni, che sabato 22 giugno ha presentato il libro al Rainbow City di Cagliari all’interno del calendario di Queeresima organizzato da Arc in vista del Sardegna Pride.
“Nel nostro lavoro quotidiano con le coppie possiamo dire che una delle novità sia proprio l’aumento delle richieste di interventi di psicoterapia per la coppia – ha sottolineato Moroni – Fino a poco tempo fa la psicoterapia veniva vista con diffidenza, e ancora oggi si percepisce un certo livello di resistenza a riguardo, mentre in altri paesi europei e negli USA è un intervento al quale si ricorre con molta facilità” Tra le novità del saggio firmato dai due psicologi c’è il ricorso al modello di psicoterapia breve strategica: “Nella maggior parte della letteratura sul tema si tende a sottolineare l’importanza del lavoro individuale dei due partner per ottenere, come effetto di un loro cambiamento, un miglioramento della relazione di coppia. Io e il collega, così come il nostro modello di psicoterapia breve strategica ci insegna, invece, poniamo l’accento sulla dinamica di interazione fra i due partner, in altre parole su ciò che essi co-costruiscono quotidianamente. Il focus è dunque sulla relazione, su quel ‘noi’ che i partner contribuiscono a creare; se la co-costruzione è funzionale non ci sarà mai bisogno di una psicoterapia, se diventasse disfunzionale allora potrebbe palesarsi la necessità di un aiuto esterno. Nel nostro saggio inoltre indichiamo delle strategie pratiche di intervento relative alle specifiche problematiche che una coppia potrebbe incontrare lungo il suo percorso di vita”.
In “Questioni d’amore” si affrontano temi che possono creare attriti e conflitti tra due persone che stanno insieme e per i quali sempre più spesso richiedono il supporto di una terapia: la comunicazione, la gelosia e le relazioni morbose, il tradimento, l’abbandono, il lutto, l’indecisione fra due partner, il desiderio di un figlio, l’impatto delle famiglie d’origine, la trasgressione sessuale. C’è poi la cosiddetta “psicotrappola delle aspettative in amore”, “una serie di aspettative irrealistiche che trovano terreno fertile nei bisogni o nei desideri individuali che ci sia aspetta vengano soddisfatti dal partner o dal rapporto di coppia”.
A complicare il panorama già complesso ci sono poi gli influencer che si propongono come esperti di relazioni sui social: “Negli ultimi anni abbiamo assistito all’aumento della divulgazione di temi di area psicologica e pedagogica – sottolinea Francesca Moroni – il che può dirsi un bene perché è sicuramente aumentato il livello di conoscenza di problemi dei quali, spesso, le persone non conoscevano neanche il nome. Allo stesso tempo, però, come una medicina che in dosi eccessive può avvelenare l’organismo, l’eccesso di contenuti trasferiti in particolar modo da chi non ha i titoli per parlarne, ha prodotto una ipersemplificazione che banalizza anche contenuti molto delicati. Basti pensare agli ormai diffusissimi video del tipo ‘5 modi per…’ ossia i famigerati punti elenco per sintetizzare e semplificare argomenti complessi come, ad esempio, i disturbi di personalità. Pensiamo al narcisismo patologico e alle relazioni definite dipendenti o tossiche, ormai sono diventati onnipresenti, a sentire gli pesudo-esperti ci sarebbe un’epidemia! Il consiglio resta sempre lo stesso: prendersi il tempo di verificare la bio dell’esperto in questione e ricordarsi che non basta aver attraversato un problema o aver vissuto un’esperienza, anche dolorosa a volte, per potersi definire ‘esperti’ e poter elargire insegnamenti su quel problema o materia. Il fatto di aver avuto diverse relazioni d’amore non rende automaticamente esperti di coppia”.
E dunque, ci chiediamo, esiste il partner perfetto o la relazione perfetta? “Così come non esiste la persona giusta mi sento di dire che non esiste la coppia giusta ma la coppia in cui i partner si ‘aggiustano’ strada facendo cercando di dirigere i propri rispettivi cambiamenti nella direzione in cui quel ‘noi’ può continuare a esistere mantenendo elevati i livelli di soddisfazione reciproca. Come sosteneva Buddha, l’unica costante è il cambiamento, quindi non possiamo sottrarci ad esso e neppure le nostre relazioni possono farlo; però possiamo continuare a sceglierci ogni giorno, garantendoci sia calore, vicinanza e scambio quanto autonomia e rispetto reciproco, ricordandoci sempre che il famigerato ‘altro lato della medaglia’ esisterà sempre, perché non esistono relazioni perfette ma solo relazioni perfettibili, ossia che possono cercare di migliorarsi sempre”.