Ci sono realtà mainstream che sanno ancora emozionarci, per costanza o per discontinua sorpresa, ma ci sono anche realtà underground che portano avanti a furia di genialità, intuito e perseveranza il loro personale cammino.
Abbiamo già incontrato ‘La Furnasetta’ qui e qui , figuratevi se ora, il loro nuovo lavoro ‘Infernot’, non sia in grado di mettere a ferro e fuoco prima l’Italia nord occidentale e poi tutta la penisola per poi espandersi chissà dove. No, non sono impazzito, l’evoluzione totalmente laterale rispetto al loro precedente lavoro li porta ad un livello di completezza difficile da ritrovare in giro, d’altronde, come da essi stessi affermato:
“Infernot nasce da una collaborazione con altri artisti piemontesi che seppur provenienti da zone diverse tutte accomunati da un amore e nostalgia per la vita rurale della nostra regione….radici culturali e dialettali che oggi faticosamente si può rivendicare senza passare per beceri leghisti o peggio. Orrore”.
Sì l’orrore, ‘The Horror’, è quello che in cui ritroviamo immersi e che poi riconosciamo anche familiare, tra vampate di zolfo ovvero noise sintetico, mescolato a rap esistenziale, skit locali (sfido io a capirli al volo) o famosi (e qui io non spoilero).
La crew è di estremo rispetto – le glorie Hardcore Daniele Brusaschetto e Gigio Bonizio, le nuove leve Leather Parisi e Scoliosisnoises Dept., i giovani rapper Fiorello Mannaia, Giygas e Perry Watt, la tracklist trasuda zolfo tra inediti e cover di Nerorgasmo e Fiorella Mannoia.
La ‘Furna’ è andata all’inferno – sponsored ‘Drama Records’ – e ce lo racconta, ma ricordiamolo, l’inferno è semplicemente dentro di noi.
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