Un’iniziativa che unisce letteratura, memoria, comunità e tecnologia sta prendendo vita a Sassari, grazie alla collaborazione tra l’Università di Sassari e l’associazione culturale Trullallera: alla base del progetto “Storie vere della Sardegna” c’è l’idea di raccogliere storie autentiche, vissute e narrate dagli abitanti della Sardegna, con lo scopo di costruire un immaginario collettivo che unisca le specificità dell’isola al contesto più ampio del Mediterraneo.
L’incontro tra François Beaune e Sassari
Il progetto nasce dall’incontro tra Andrea D’Urso, ricercatore e docente di letteratura francese presso il DUMAS, Dipartimento di scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari e François Beaune, scrittore e artista francese, promotore di un innovativo metodo di raccolta di storie attraverso la piattaforma “histoires vraies” a Marsiglia. Beaune, che ha già lavorato in diverse realtà del Mediterraneo, tra cui Libano, Tunisia e Algeria, si è ora concentrato sulla Sardegna, portando nella nostra isola la sua esperienza di narratore.
Grazie a un finanziamento legato al Progetto di ricerca interdisciplinare DM 737/2021, “Il governo del patrimonio linguistico e culturale per lo sviluppo sostenibile delle destinazioni” (referente scientifico è il professor Federico Rotondo, DUMAS, UNISS), programma NextGenerationEU dedicato alla valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale, è stato possibile organizzare un laboratorio di scrittura creativa che ha coinvolto studenti universitari e la comunità locale. Durante la permanenza sarda di François Beaune, dal 3 al 16 novembre scorsi, sono stati raccolti circa cento racconti, tra Sassari, Alghero e Castelsardo.
La piattaforma Storie vere della Sardegna
Un aspetto fondamentale dell’iniziativa è la piattaforma online Storie vere della Sardegna. Creata da Mario Carta di Shardan Art Web, permette non solo di leggere ma anche di ascoltare le storie, grazie alla registrazione di racconti in formato audio. La piattaforma è aperta a chiunque voglia condividere la propria storia, con la possibilità di farlo in forma anonima.
Le storie raccolte spaziano dai racconti personali, spesso molto intimi, a storie legate alla tradizione sarda, come leggende e credenze magiche, fino a narrazioni di esperienze politiche e sociali. È stata data particolare attenzione alla varietà linguistica, con l’intento di includere storie in lingua sarda e tradurle in italiano, e potenzialmente in altre lingue.
La scrittura come atto collettivo e inclusivo
Il progetto si propone di creare un dialogo tra i diversi abitanti della Sardegna, includendo non solo chi è nato e cresciuto sull’isola, ma anche chi ci vive temporaneamente o chi l’ha scelta come nuova casa. Come sottolinea François Beaune, l’obiettivo è restituire il potere narrativo alle persone, permettendo loro di raccontare la propria verità, sia essa reale o simbolica.
La raccolta delle storie non si limita alla semplice documentazione: il progetto prevede una seconda fase, in cui le storie più significative vengono reinterpretate e trasformate in opere letterarie, teatrali o audiovisive. Questo processo creativo, il cui referente è l’attore e regista Simone Azzu, è aperto anche agli artisti, che possono utilizzare le storie come materia prima per creare nuove opere.
Prospettive future: tra comunità e istituzioni
Le potenzialità del progetto sono enormi. Si guarda alla collaborazione con scuole, teatri, biblioteche e case editrici, oltre alla creazione di eventi pubblici, come veglie di narrazione. Sul fronte editoriale, la piattaforma potrebbe dare vita a pubblicazioni che raccontano la Sardegna da molteplici prospettive, rendendola un punto di riferimento per il Mediterraneo.
“Il progetto – sottolinea François Beaune – vuole contrastare l’uso divisivo dell’identità, proponendo invece un’identità collettiva che unisca persone di diverse origini attraverso la condivisione delle storie. L’identità può e deve essere una base per costruire un senso di comunità e comprensione reciproca”.
Storie vere della Sardegna unisce tradizione e innovazione, creando un ponte tra locale e globale. È un laboratorio di narrazione che parte dalla Sardegna, ma ha l’ambizione di parlare al Mediterraneo e al mondo intero, mostrando come le storie possano diventare un potente strumento di connessione e trasformazione.