“Cerimonie del 25 aprile consentite, ma con la sobrietà che il contesto impone”. Così il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha risposto martedì ai giornalisti che gli chiedevano dei cinque giorni di lutto nazionale voluti dal Governo in tutto il Paese per la morte di Papa Bergoglio.
Sobrietà, dunque, chiesta da un Governo che ha fatto di tutto, negli anni, per sminuire il 25 aprile e la festa della Liberazione, che in diverse occasioni l’ha definito come un momento divisivo, che ha cercato di annacquare l’idea della festa contro il nazifascismo trasformandolo in una festa di liberazione da tutte le guerre, un momento per ricordare le vittime di ogni conflitto e addirittura le vittime della pandemia del 2020.
Sobrietà? Dove ha visto il nostro ministro eccessi, strepiti, esagerazioni nei 25 aprile passati? Da sempre è una giornata di riflessione, incontro, condivisione con cortei e comizi, letture pubbliche, musica, una festa sì ma soprattutto un momento per ritrovarci, guardarci negli occhi, vedere che l’antifascismo è vivo e vigile e non ha alcuna intenzione di lasciare spazio alle redivive forme del fascismo.
Non speriamo certo che la presidente del Consiglio insieme alla sua squadra scendano in piazza con noi a cantare i valori di libertà e democrazia, ma l’invito alla sobrietà di oggi è solo l’ennesimo tentativo di ridimensionare il ricordo della lotta contro un regime totalitario che ha spezzato il paese cancellando le libertà personali e causando migliaia di morti.
No, non abbasseremo la voce, perché il fascismo di ieri ha assunto forme diverse ma ugualmente pericolose, perché i diritti civili e sociali sono minacciati giorno dopo giorno, perché una parte di questo paese continua a opprimere le persone più fragili e mettere in atto disuguaglianze e discriminazioni.
Ancora una volta saremo insieme per ricordare che non bisogna mai arrendersi alla violenza, alla prepotenza, ai muri, che i valori che ancora oggi tengono unito questo Paese sono la libertà, i diritti e la Costituzione. Viva la Resistenza, viva la Liberazione e viva il 25 aprile, sobrio e non.