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‘I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer’, a Sassari la mostra sul politico sardo, leader del PCI, a 40 anni dalla sua morte

Di Giulia Sanna
08/02/2025
in Cultura, Storia
Tempo di lettura: 4 minuti
‘I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer’, a Sassari la mostra sul politico sardo, leader del PCI, a 40 anni dalla sua morte

“Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile e intricato mondo di oggi, possa essere conosciuto, interpretato e trasformato, messo al servizio dell’uomo, del suo benessere e della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”.
Enrico Berlinguer

Si intitola “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”, la mostra che la Fondazione Enrico Berlinguer insieme al Comune di Sassari ha allestito nel padiglione dell’artigianato Eugenio Tavolara di Sassari, per rendere omaggio all’uomo e politico sardo, segretario del Partito comunista italiano, nel quarantennale dalla sua morte.

Inaugurata il 1 febbraio nella città che gli ha dato i natali, alla presenza dei figli e delle autorità, l’esposizione temporanea sul dirigente politico divenuto un’icona del Novecento sarà visitabile gratuitamente fino al 19 marzo, per poi essere trasferita a Cagliari in primavera.

 “Questa mostra è una sintesi della storia italiana. Racconta soprattutto come l’azione politica di Berlinguer, pur senza mai governare, abbia cambiato questo Paese. Dalle leggi su divorzio e aborto, a quelle per i diritti dei lavoratori e la nascita dello stato sociale”, spiega Alessandro D’Onofrio, progettista e tra i curatori dell’allestimento durante l’intervista rilasciata al giornalista Davide Pinna per il quotidiano La Nuova Sardegna.

Gli anni da studente universitario, le prime mobilitazioni e l’attivismo politico che lo ha caratterizzato fin dalla più giovane età. La capacità di anticipare i grandi temi sociali, la sua attenzione per le questioni legate all’immigrazione, per quello che è passato alla storia come “terzomondismo” e per l’ambiente.

Un’immersione a tutto tondo nell’uomo che descrivono timido e introverso, “spigoloso, forse, ma non triste!” come sottolineerà lui stesso di sé in una celebre intervista dell’epoca, e poi un’analisi del Berlinguer politico. L’autore del “compromesso storico”, il teorico della “questione morale”, che per primo puntò il dito contro gli abusi e gli eccessi della classe politica.

Tutto questo e molto altro in un’esposizione non tradizionale che vanta un tour fisico e virtuale in cui è possibile fruire di documenti d’archivio inediti, appunti presi di pugno e dattiloscritti, verbali di incontri con comunisti d’Oltralpe, materiale audiovisivo che ripropone i suoi comizi, e fotografico, attraverso cui ripercorrere il suo percorso umano e politico fino a quel 7 giugno del 1984 a Padova.

Di Enrico Berlinguer, della sua caratura morale e professionale, della sua storia, dei suoi progetti si è tanto parlato e si continua a parlare. “Forse abbiamo scoperto davvero solo dopo, quando lui se n’è andato, quanto era rimasto nel cuore di questo Paese e non solo nel cuore di quella parte che era stata comunista”, commenterà la figlia Bianca riflettendo sull’affetto ricevuto quando è mancato.

Le raccolte, già esposte a Roma e Bologna dove hanno registrato un grande riscontro di pubblico, con la visita di oltre 100 mila spettatori, sono organizzate in cinque sezioni: gli affetti, la politica, la crisi italiana, la dimensione globale della sua leadership con le relazioni internazionali intessute in quegli anni, e poi ancora l’attualità e il futuro. L’allestimento sardo prevede invece un’altra sezione dal titolo “Berlinguer e la Sardegna”, dedicata al rapporto viscerale tra il leader politico e la sua terra d’origine. Non mancano inoltre focus specifici sullo stragismo e il periodo di grande violenza politica, sul contributo che il Partito comunista diede alle riforme adottate in Italia tra il 1968 al 1984.

Inserita tra gli eventi commemorativi per i 40 anni dalla morte, la mostra va a braccetto con altre iniziative: editoriali, come “Dolcissimo Enrico. Berlinguer, 40 anni dopo”, di Luca Telese, edito da Piemme (Carlo Argiolas ha intervistato Telese sul monologo teatrale poche settimane fa in scena a Cagliari) e cinematografiche, come il film del regista Andrea Segre “Berlinguer – La grande ambizione” (Francesca Arcadu lo ha raccontato qui), che ha visto il talentuoso Elio Germano vestire i panni dello statista amante delle vacanze a Stintino e grande tifoso del Cagliari Calcio.

La mostra, ideata dall’Associazione Enrico Berlinguer di Roma assieme alla Fondazione Gramsci, ha ricevuto il contributo della Regione Sardegna, della Fondazione di Sardegna, e ottenuto il patrocinio dell’Università di Sassari.

La Fondazione Nivola, inoltre, offre il suo supporto nella cura dei rapporti con le scuole, garantendone la partecipazione, dal momento che uno degli obiettivi principali della mostra è proprio quello di recuperare e valorizzare la memoria storica da tramandare alle nuove generazioni, affinché studenti e studentesse colgano il lascito di una delle figure più importanti del panorama storico e politico della seconda metà del Novecento italiano.

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