Esattamente un mese fa, il 5 marzo, è uscito nelle sale cinematografiche italiane il film “Emilio Lussu. Il Processo”, firmato da Gianluca Medas, attore per la prima volta alla regia per il grande schermo. Il film racconta un momento cruciale della storia italiana, offrendo un approfondimento sulle vicende giudiziarie di Emilio Lussu, il politico sardo antifascista e intellettuale di spicco originario di Armungia.
Siamo a Cagliari, il 31 ottobre 1926. Emilio Lussu viene assalito all’interno della sua abitazione da un feroce gruppo di circa cinquecento squadristi del regime fascista e in seguito arrestato per avere sparato, dopo un’ora di violenti scontri, il colpo di pistola che uccise Battista Porrà, parte della rappresaglia.
Il film, prodotto da Zena Film e Nical Films, si propone come un’opera di forte impatto storico, politico e sociale, tracciando il ritratto etico del Lussu uomo che non piegò la testa dinanzi alla dittatura, attraverso il racconto di un’epoca che non si limita a ricostruire il passato, ma lo interroga, lo analizza e lo consegna alla coscienza collettiva.
In particolare il film accende un faro sui momenti giudiziari difficili che portarono la magistratura cagliaritana e il giudice Arcangelo Marras, di Meana Sardo, ad emettere la sentenza (Maurizio Pretta ce ne ha parlato qui). Un verdetto che infine, tra il 22 e il 23 Ottobre 1927, assolse Emilio Lussu in quanto gli riconobbero coraggiosamente la legittima difesa, esito tutt’altro che scontato considerate le forti pressioni del regime fascista.
Nel cast molti attori sardi tra cui Giovanni Carroni, Marco Spiga, Emanuele Pisano e Mauro Addis e, nei panni di Emilio Lussu, l’attore di fama internazionale Enrico Lo Verso, che con la sua esperienza ha dato a Lussu carattere, sensibilità e coraggio.
Il regista Gianluca Medas ha voluto sottolineare l’importanza di questa pellicola come un atto di memoria e di resistenza civile, perché la storia, quando viene raccontata con passione e rigore, non è mai solo memoria: è monito, lezione e speranza e offre alle nuove generazioni un’opportunità per conoscere fatti storici da lui definiti ‘sconsiderati’, perché di fatto pagarono tutti, ma fondamentali e seganti e che ci invitano ad essere coraggiosi.
Gli fa da eco anche il produttore Massimo Casula che aggiunge: “Con Gianluca Medas, e l’altro produttore Nicola Mennuni, abbiamo voluto rendere giustizia a una figura emblematica come Lussu, con una ricostruzione storica accurata e un cast d’eccezione”.
La musica è stata curata da Filippo Medas, fotografia e scenografia sono invece di Antonio Cauterucci e Francesca Ragazzo.
‘Emilio Lussu. Il Processo’ è stato distribuito grazie alla rinnovata piattaforma My Culture che rappresenta anche una svolta per il cinema d’autore italiano. Con questa pellicola, MyCulture inaugura infatti un nuovo paradigma per la distribuzione del cinema indipendente, valorizzando storie di grande rilievo storico e culturale. Alessandro Pisu, Distribution Manager della società, evidenzia l’intento di portare nelle sale opere di spessore, capaci di lasciare un segno nel pubblico.