“L’estate della mia rivoluzione”, opera prima della cagliaritana Angelica Grivel Serra, diventerà un film: sarà girato tra Cagliari e Roma per la Mad Rocket Entertainment, società di produzione cinematografica con base a Roma. Ad annunciarlo è stata la giovane scrittrice sul suo profilo Facebook lo scorso 3 maggio. E oltre al film, dal romanzo nascerà anche un audiolibro.
E mentre arrivano nuovi dettagli, come il nome della regista, Giulia Grandinetti, svelato dal quotidiano La Nuova Sardegna pochi giorni fa, l’entusiasmo di Angelica Grivel Serra, 21 anni, è alle stelle: è passato un anno esatto dall’uscita del libro per Mondadori, accolto positivamente da critica e pubblico con pareri quasi unanimi, e il bilancio è sorprendente. “E’ stato un primo anno di vita pieno, quello de ‘L’estate’ – ci ha raccontato Angelica. – È riuscito a farsi conoscere in una maniera che per me è una sorpresa costante, e continuerà di certo a farlo anche nei mesi che verranno, tra inviti e svariati eventi che attendono la sua voce. Il miracolo vero, per me, è proprio quello dei lettori: le mie pagine respirano dello sguardo di ogni singolo lettore e lettrice che scelga di affidarvisi; si tempra delle alture che scala con gambe tenaci. Il libro è, di fatto, il mio messaggio nella bottiglia scagliata in un mare di cui non conosco le capienze. Ed è sempre un dono, quando qualcuno, dall’altra sponda, trova, legge e ama questo messaggio”.
Non è stata una sorpresa, invece, la notizia che il romanzo diventerà un film: “La Mad Rocket Entertainment, la casa di produzione che si dedicherà alla traslazione cinematografica delle mie pagine, con sede a Roma e aperta ad uno slancio internazionale, si innamorò del libro non appena uscì – conferma Grivel Serra – sin dall’estate dello scorso anno, manifestò con forza l’intento concreto di trarne un film. Per ora, posso limitarmi a pochissimi spoiler: da contratto è prevista la mia partecipazione in qualità di co-sceneggiatrice; ed è una proposta che devo vagliare con premura, in quanto lavoro magistrale e impegnativo, da conciliare inoltre con la mia totale vocazione alla letteratura in quanto tale, lo studio universitario e i progetti che mi attendono, tra scrittura, moda e persino qualche collaborazione attoriale. Perciò, chissà! Quanto alla produzione, si può dire che la regista è giovane ma niente affatto una principiante: il film relativo a ‘L’estate della mia rivoluzione’ sarebbe il suo secondo lungometraggio. E le location scelte saranno fedelissime al testo: la storia si orienterà dunque tra le tipicità di una Roma principalmente notturna e una Cagliari sofisticata, pienamente marina”.
Una scelta rispettosa della trama: il romanzo (288 pagine, pubblicato nel giugno 2020 nella collana Chrysalide) racconta la travagliata estate di Luce, diciassettenne che vive in una bellissima casa sul mare, a Cagliari, animata da un breve viaggio a Roma. La sua è un’esistenza fuori dal comune, immersa com’è nei libri, nell’introspezione, nella scrittura, in un rapporto simbiotico con la madre Valeria, ma allo stesso tempo tanto vicina a quella dei suoi coetanei per le ansie e i timori tipici dell’età adolescenziale. Una rivoluzione intima e profonda vissuta nel tempo di un’estate, in cui le paure che si credevano insuperabili svaniscono e i dubbi si rivelano grazie anche al grande potere della scrittura. E a proposito di scrittura, “L’estate della mia rivoluzione” si distingue dai più classici romanzi di formazione per un lessico ricercato, estremamente ricco e denso di espressioni arcaiche e insolite.
Una passione che la accompagna da sempre e che la impegna quotidianamente. Ci confessa che è già al lavoro su un nuovo libro: “Non potrei agire altrimenti. Scrivere è un istinto primordiale: nutre l’esigenza di conoscermi, la mia brama del bello, la costante ricerca di un senso in cui tradurre la mia esistenza. Ed è un grande esercizio di potere”.