Chissà se un giorno ci sarà un cantautore che immortali nei suoi versi l’elogio della lentezza nei viaggi come fece Enzo Del Re per il lavoro. Nel frattempo, a esaltare i vantaggi nel prendersi il tempo necessario per visitare un territorio senza farsi assalire dall’ansia ci pensano due ragazzi: Cristine Contu, 25 anni di Olbia, e Gianluca Miscera, 26 di Budoni, che stanno realizzando il progetto 377 Comuni Sardi: visitare tutti i comuni dell’isola, da Abbasanta a Zerfaliu, uno alla volta, in ordine alfabetico. Ed è proprio in quest’ultimo aspetto la novità e, a guardar bene, la modernità di questo progetto.
Gianluca e Cristine
Cristine e Gianluca fanno coppia nella vita, nel lavoro e nei viaggi. Hanno sempre viaggiato molto. “Sceglievamo un posto dove andare ogni domenica”. E così durante il contenimento della scorsa primavera hanno avuto l’illuminazione. “Eravamo lontani – racconta Gianluca – io a Budoni, Cristine a Olbia, non ci potevamo vedere se non in videochiamata ma abbiamo fatto molti ragionamenti. Ad esempio abbiamo pensato all’uso del tempo e che non volevamo più sprecarlo. Poi che noi, così come tantissimi altri sardi in realtà, la nostra terra non la conosciamo abbastanza”. Da questi pensieri a un’idea articolata il passo è stato breve: “Perché non visitare tutti i comuni della Sardegna, uno ogni fine settimana?”
La novità del progetto
Cristine e Gianluca non sono certo i primi a voler vedere tutti i centri dell’isola ma il loro progetto spicca proprio per l’originalità di visitarli il ordine alfabetico. Ma perché questa scelta?
“Se avessimo visitato i paesi per zone o territori – racconta Cristine – non li avremmo visti come avremmo voluto, dedicando il tempo e l’attenzione che ciascuno di loro merita”. Gianluca fa un esempio, partendo proprio dal primo comune visitato, Abbasanta, il 27 settembre. “Lì vicino ci sono Norbello e Ghilarza. Potevamo fare tre in uno. Ma avremmo dedicato al massimo tre ore a ciascuno. Invece noi vogliamo approfondire, vogliamo vivere i luoghi in modo profondo, con attenzione e rispetto”.
Perché i nostri comuni sono piccoli forzieri che custodiscono tesori incredibili. Che sia un museo, un nuraghe, una domu de janas, un paesaggio, una piazza o una chiesetta campestre, non c’è paese che non abbia almeno un sito di rilevanza culturale. Per rendersene conto basta dare uno sguardo ai beni culturali censiti dal geoportale della Regione e pensare che la Sardegna, secondo i dati Istat elaborati dal Sardinia Socio-Economic Observatory, detiene un quinto dei beni archeologici di tutta Italia.
Per non perdere nulla di questo patrimonio Cristine e Gianluca sono attentissimi all’organizzazione del viaggio. “Qualche giorno prima mandiamo una mail al Comune, alla Pro loco, al sindaco e all’assessore al turismo del paese che vogliamo visitare. Poi facciamo un post su Facebook chiedendo cosa c’è da vedere. Quando arrivano le risposte, completiamo l’organizzazione con una nostra ricerca e il percorso”, racconta Gianluca, “partiamo dall’esterno, se ad esempio ci sono da vedere chiese campestri, paesaggi, nuraghi o altri siti archeologici per poi spostarci nel pomeriggio nel centro abitato, a vedere case, piazze, chiese e musei se ce ne sono”.
Cristine sottolinea un aspetto importante. “Al contrario di ciò che si crede, nei paesi c’è tanto da vedere, quindi bisogna stare attenti a non sprecare tempo con strade sbagliate o impraticabili”.
Per questo l’aiuto dei follower è importantissimo. Il consenso attorno a questo progetto è arrivato da subito, appena Cristine e Gianluca hanno aperto la pagina Facebook e il profilo Instagram ed è cresciuto comune dopo comune: Abbasanta, Aggius, Aglientu, fino ad arrivare all’ultimo visitato, Allai. Oggi la prima ha un seguito di quasi 9.200 persone e la seconda di oltre 5.500.
Il successo e i social
Numeri importanti che servono soprattutto per far conoscere i territori e i beni culturali dei comuni sardi attraverso la condivisione delle stories su Instagram, in diretta il giorno della visita e poi, nei giorni seguenti la visita, con la pubblicazione delle foto e dei commenti su Facebook. “Ci mettiamo il cuore nel farlo e vedere che veniamo apprezzati e che i nostri post vengono ricondivisi da tanti e a volte anche dalle pagine dei Comuni ci fa piacere”.
Ma non sono tanto follower, like e metriche social e decretare il successo di 377 comuni sardi, quanto il calore con cui vengono accolti Cristine e Gianluca al loro arrivo. “Le persone ci fermano e ci chiedono quale sarà la prossima tappa”, racconta Gianluca. Non solo: bed&breakfast, piccoli alberghi e ristoranti si sono fatti avanti, “ci hanno chiesto se volevamo essere loro ospiti e ovviamente a noi fa tantissimo piacere. Sembra poco ma è tantissimo, perché così le spese del viaggio si abbassano”. Carburante, biglietti e pasti sono pagati di tasca propria dai due ragazzi, che al momento non hanno nessuno sponsor.
Servizi e disservizi
Cristine e Gianluca hanno sempre viaggiato molto, sia in Sardegna, sia in Italia, che all’estero, ben prima di questo progetto e dell’irrompere della pandemia Covid-19. Per questa ragione hanno avuto modo di poter cogliere quegli aspetti positivi che ci consentirebbero di migliorare l’accoglienza e il turismo in Sardegna. “Spesso pensiamo di avere quattro pietre ma non è così. Dobbiamo farlo capire ai sardi e anche ai turisti. Però dovremmo anche capire che non si può girare intorno a una meta, vederla senza riuscire a raggiungerla perché i cartelli stradali sono sbagliati, o non trovare una strada o trovarla sbarrata da sterpaglie o comunque impercorribile”, evidenzia Cristine.
Faccenda vecchia ma sempre attuale quella della sciatteria, a cui si aggiungono mancati investimenti e una politica poco colta e accorta. “Gestire un sito archeologico, per fare un esempio, ci rendiamo conto che richiede tanti investimenti. Una parte è stata fatta, alcune località gestiscono musei e siti ma c’è ancora tanto da fare”, specifica Gianluca.
Obiettivi
Nonostante la strada sia ancora lunga, non bisogna però dimenticare che l’isola offre qualcosa di unico, “come i nostri paesaggi, che sono gratis”, evidenzia Cristine, “abbiamo ettari ed ettari incontaminati e solo percorrerli in auto è uno spettacolo. Come quando siamo passati nel belvedere di Alghero, con Capo Caccia lì meraviglioso”.
Ed è proprio questo uno degli scopi del progetto 377 Comuni Sardi: far conoscere i tesori, spesso immateriali, che ci sono in Sardegna e dimostrare che si può fare turismo anche nei paesi dell’interno. “Favorire la destagionalizzazione, questo è uno dei nostri obiettivi. Abbiamo spiagge e mari bellissimi ma abbiamo tante altre attrazioni bellissime da conoscere e valorizzare”. Anche in autunno, anche in inverno.
