Comparve all’improvviso esattamente un anno fa, scuotendo con un sussulto di intelligente di ironia un popolo prostrato da un mese e mezzo di lockdown e sulla via della depressione. Era infatti il 30 aprile quando su YouTube fu caricato “Viruspierre”, “reinterpretazione libera del ben noto brano degli Offlaga Disco Pax alla luce delle virali novità”
A montare con macabro sarcasmo immagini di repertorio, meme alla moda, film d’epoca e pezzi di cronaca risuonando le note di Robespierre gli Arcella Disco Pax, misterioso collettivo che prende il nome da un quartiere di Padova, che ha “pensato scritto, cantato, suonato, registrato, prodotto, mixato, masterizzato, distribuito” questo prodotto “seguendo scrupolosamente le normative igienico-sanitarie richieste dai decreti ministeriali”.
A riguardarlo dopo un anno suscita ancora un riso amaro, Viruspierre, ma soprattutto fa trasalire. Perché molte cose sono cambiate — Draghi al posto di Conte, su tutti — ma tante altre, purtroppo per tutti, sono rimaste uguali, a iniziare dalla presenza incontrastata del Covid-19, specie in alcune aree del Paese, dove il contagio è ancora come l’universo: in espansione.
Il testo ci permette di fare un veloce excursus tra le affinità e le divergenze tra la primavera italiana del primo anno pandemico e quella attuale.
Il treno da 300 pendolari per Salerno non l’abbiamo visto, Bertolaso invece purtroppo sì.
Ai medici volontari cubani, dopo che ci hanno salvato abbiamo fatto il gesto dell’ombrello, per rispettare l’ipocrita e voltagabbana tradizione italica.
Il virus è ancora al potere nei nostri alveoli polmonari, così come Burioni è ancora in tv e Renzi in Parlamento.
Vista la comunicazione realizzata, antivaccinista sembra essere diventata l’Unione Europea e la stampa italiana.
Le maschere del Decathlon sono scomparse dalle terapie intensive ma purtroppo ancora no dalle spiagge italiane.
Boris Johnson l’ha smessa con le decisioni suicide, altri ancora no.
Vo Euganeo è tornato nel dimenticatoio e forse pure Bello Figo.
I vicini di casa cinesi siamo passati da prenderli in giro con immenso odio perché mangiavano animali strani a invidiare i loro parenti in patria perché oggi se ne vanno in giro senza mascherina ma sempre con immenso odio.
Ilaria Capua è ancora in tv ma è insidiata da Antonella Viola.
Bruciare Confindustria. Sappiamo ancora meglio il perché.
Anche la meravigliosa toponomastica purtroppo non è cambiata:
Via le mani da occhi, bocca e naso.
Via le persone dalle strade.
Via al telelavoro.
Via alla didattica a distanza.
Via al fitness domestico.
Non si vedono più i meme sui cani ma ancora si vede Salvini.
E purtroppo la fine dell’epidemia con i guariti aumentati al 74% e i nuovi infetti al 6% è ancora di là da venire.
Viruspierre è stato sapientemente costruito reinterpretando il brano più celebre e premiato degli Offlaga Disco Pax, che da poco ha superato quota 1 milione di streaming su Spotify: Robespierre.
Robespierre è contenuto in Socialismo tascabile (prove tecniche di trasmissione), il primo album della band reggiana (Max Collini, Daniele Cerretti e il compianto Enrico Fontanelli). Uscito il 7 marzo del 2005, il disco è stato recentemente ristampato in doppio vinile rosso da Santeria e distribuito Audioglobe.
La prima tiratura preventivata era di 500 copie, che però andarono esaurite nei preordini in pochissimi giorni. Le stime sono state riviste più volte fino ad arrivare a un totale di 3.000 copie. Non male per un disco uscito quindici anni fa.
Questo muova vita di Socialismo tascabile ci dice anche altro, e cioè che certe storie del calendario se ne infischiano, se ne fanno sberleffi, perché certe storie non hanno mai fine.
La fine del virus invece speriamo arrivi presto.