Sono arrivate a conclusione le riprese del film ‘Némos – Andando per mare’, il docu- film di genere etno- mitologico – surreale, con regia e sceneggiatura di Marco Antonio Pani e produzione Altamarea Film e Rai Cinema e il supporto di Sardegna Film Commission.
L’ultimo giorno di riprese, lo scorso 19 settembre nelle campagne di Olmedo, ha segnato la fine di un’altra tappa dell’ambizioso progetto, iniziato nel 2017 con la stesura della scenografia nata dopo una gara di improvvisazione poetica a Irgoli durante la quale il regista, già autore del pluripremiato “Capo e croce, le ragioni dei pastori” del 2013 e del recente “Padenti” sull’estrazione del sughero, lancia come argomento, appunto, l’Odissea.
Grazie al sostegno della Regione Sardegna e della Cineteca di Cagliari il film ha così il suo avvio.
Ambientazione tutta isolana per la trasposizione dell’Odissea di Omero, interpretata da un folto gruppo di pastori, artigiani, pescatori e marinai sardi, con attore principale Giovanni Masia, diretti nella pellicola attraverso il metodo dell’improvvisazione guidata.
Il risultato finale si prefigge di raggiungere il giusto compromesso tra l’epico e il moderno, andando a ricercare quelle tracce dei valori stratificati nella millenaria cultura sarda e mediterranea.
La storia di un viaggio continuo, fisico e metaforico, il cui finale, più o meno noto, vuole affrontare il tema della conoscenza: del mondo e di sé stessi.
Sfruttando la storia di Ulisse e del suo personaggio, e le possibili similitudini con la cultura agropastorale dell’isola, l’obiettivo è quello di trasportare la cultura e i valori dell’identità sarda oltre i suoi confini, rimarcandone le peculiarità ma al tempo stesso l’appartenenza alla più ampia cultura mediterranea.
“Saranno veri pastori, pescatori, muratori, commercianti, o semplicemente cittadini sardi a raccontare la storia di Odisseo – leggiamo nella presentazione del film. – Re e divinità, principesse e naufraghi sono raccontati attraverso il filtro di questa cultura, tra un presente stralunato e un passato mitico e forse, anche, un po’ ironico, in uno spazio senza tempo. Nella narrazione si mischiano personaggi del mito, testimoni contemporanei stranamente informati dei fatti, poeti improvvisatori. Tutti loro, in qualche momento, diventano a loro volta gli interpreti dei personaggi dell’Odissea”
Una scelta ardita quella delle lingue parlate dai protagonisti: il logudorese della Barbagia e del Montiferru, il campidanese di Cagliari, dell’isola di Sant’Antioco, del Sarrabus e dell’Oristanese, il catalano algherese, il sassarese, il tabarchino di Carloforte e il gallurese.
Disponibile in doppia lingua (sardo e italiano) è atteso per la sua première festivaliera nel 2024.


