Viaggio sul filo delle note, dei ricordi e delle emozioni con “Spiriti Guida”, insolito e avvincente spettacolo-concerto di Cristina Donà e Saverio Lanza che giovedì 5 settembre alle 21.50 al Lazzaretto di Sant’Elia a Cagliari ha chiuso in bellezza la serata inaugurale della diciottesima edizione del Karel Music Expo / Festival delle Culture Resistenti firmato Vox Day, con tema e titolo “Movimenti”. Incastonato nel ricco programma della kermesse, il racconto di una vita in musica si
apre con “La canzone del sole” di Lucio Battisti e Mogol, eseguita a cappella dalla cantautrice, una delle voci più interessanti e originali del panorama italiano e non solo, dall’esordio folgorante con “Tregua” alla fine degli anni Novanta alle raffinate e intimistiche atmosfere dell’album “deSidera” presentato in anteprima al KME nel 2021.
“Spiriti Guida” – rivela l’artista – rappresenta un omaggio ai bravi maestri, tutti coloro che sono stati fonti di ispirazione e illuminazione, preziosi punti di riferimento nel suo percorso creativo, sul piano personale e musicale, a partire dai suoi genitori, un padre mite e una madre “donna guerriera”, per arrivare all’indimenticabile Sinéad O’Connor con “Just Like U Said It Would B” che s’intreccia a “L’aridità dell’aria” e a Robert Wyatt, icona del progressive rock e suo estimatore, con “Maryan” accanto a “Goccia”, inserita dal leader dei Soft Machine nella sua personale playlist.
Sul palco con Saverio Lanza, polistrumentista e compositore, nonché produttore, Cristina Donà sfoggia il suo talento d’interprete raffinata e versatile e la sua capacità di attraversare differenti paesaggi sonori, accostando brani del suo ricco repertorio, come “Tutti sanno cosa dire”, “Ho sempre me”, “Universo”, “Desiderio” a “Bandiera Bianca” di Franco Battiato e “Reason to Believe” di Bruce Springsteen, “Starman” di David Bowie e Across The Universe dei Beatles per cimentarsi perfino con il “Lamento di Arianna”, dall’“Arianna” di Claudio Monteverdi.
Il fecondo sodalizio con Saverio Lanza – dagli albums “Tutti sanno cosa dire” e “Così Vicini” con il singolo “Il senso delle cose” (Targa Tenco 2015), “Cristina Donà e Ginevra di Marco” e “deSidera” alle canzoni per Arisa e al progetto “Amore che vieni amore che vai” dedicato a Fabrizio De André – comprende anche “MadreLingua”, un lavoro sulle ninna-nanne, come quella cantata da una donna libanese per la sua bambina, di cui Cristina Donà recita il testo, quasi una poesia, con il distico finale “chi la ama le dà un bacio / chi la odia non trova pace” che sembra rispecchiare l’incubo di un mondo in guerra, e il canto sacro “Altissimus”.
La celebre aria della principessa cretese abbandonata da Teseo, con lo struggente incipit “Lasciatemi morire” si trasfigura nella rilettura di Cristina Donà, che immagina l’eroina del mito amata da Dioniso decisa a salvarsi da sola, nuotando sulle note di “Triathlon”. E poi un medley che trasforma la corte del centro culturale in riva al mare in un parterre, con un esplicito invito alle danze cui il pubblico risponde con entusiasmo, lasciandosi trascinare al ritmo del pop-rock di hits come “Stayin’ Alive” dei Bee Gees, “Road To Nowhere” dei Talking Heads e “Heart Of Glass” dei Blondie in una dimensione quasi da discoteca. E tra gli applausi il bis con la ballad “Stelle Buone”.
Finale esplosivo per l’intensa tre giorni del Karel Music Expo con l’atteso concerto dei norvegesi Motorpsycho – gli inossidabili Bent Sæther e Hans Magnus “Snah” Ryan, con Olaf Olsen alla batteria – protagonisti sabato 7 settembre dalle 22.25 sul palco en plein air del Lazzaretto di Cagliari: dopo il solo di Joshburger, al secolo Joshua Alessandro Terranova (alle 20.30) e a seguire (alle 21) la musica dei Traum, spazio alla band simbolo del louder psych-rock nord-europeo, che ha
fatto dell’eclettismo una cifra stilistica, dal metal di “Lobotomizer” al fortunato “Demon Box” alla consacrazione con “Timothy’s Monster”, seguito da “Blissard”, l’emblematico “Angels and Demons”, “Trust Us” e “The Tower” fino al recente “Yay!”.
(foto di Emiliano Cocco)