Era il 1997 quando Cagliari ospitò la prima edizione di Monumenti aperti, manifestazione che si proponeva di rendere visitabili e accessibili al pubblico gli spazi culturali cittadini grazie a volontari e volontarie per due giorni. Sono passati 29 anni, e la due giorni cagliaritana si è trasformata in una grande rete nazionale che tocca oggi le principali città italiane con migliaia di studenti e studentesse, associazioni e il mondo del volontariato. “Dove tutto è possibile” è il tema dell’edizione numero 29, presentata pochi giorni fa con una conferenza stampa nella sede dell’ANCI di Roma: 800 monumenti, 87 città, 19 regioni con partenza dalla Sardegna, a maggio, e un percorso tra le bellezze nazionali tra ottobre e novembre realizzate anche grazie a un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro in collaborazione con le ACLI regionali. In programma visite guidate come sempre a cura di giovani delle scuole elementari, medie e superiori e associazioni culturali, e poi laboratori, musica, teatro, performance artistiche e momenti di incontro e scambio con le comunità locali.
“È per noi un affaccio decisivo nella Penisola, dopo gli anni che hanno visto l’approdo in Piemonte prima e poi in Emilia Romagna, Puglia e Lombardia – sottolinea Massimiliano Messina, presidente dell’associazione Imago Mundi. – Città come Roma (dove già c’era stato un esperimento pilota), Trieste, Venezia, Mantova, Torino, Perugia, Palermo, Siracusa, solo per fare alcuni esempi, arricchiscono la preziosa rete che nel tempo è stata costruita con costanza e tenacia. Monumenti Aperti si consolida e si conferma officina culturale, laboratorio di idee e di opportunità, un grande spazio di valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico, archeologico, architettonico, paesaggistico e ambientale, dove, sì, poter sognare, ma dove i sogni diventano realtà aperte a infinite possibilità, per scuole, associazioni, studenti e studentesse, volontari e volontarie, Comuni e comunità, i protagonisti storici della manifestazione”.
Il programma
L’edizione 29 di Monumenti aperti si aprirà a Quartu Sant’Elena e in diversi altri comuni sardi il 10 e 11 maggio; aperture anche in Campania, a Benevento; proseguirà nel fine settimana successivo, 18 e 19 maggio, a Cagliari, Chieti e Cerreto Sannita, provincia di Benevento, e Perugia; il 23, 24 e 25 maggio appuntamenti a Roma, Cosenza e Quiliano (provincia di Savona). Dopo la pausa estiva il calendario di Monumenti aperti proseguirà a ottobre e novembre da Trieste a Siracusa, passando per Torino, Mantova, Venezia, Ferrara, Palermo e molte altre città, per un totale di oltre 80 comuni. Dal Teatro Romano di Chieti alla Basilica sotterranea di Porta Maggiore a Roma, dalle pietre d’inciampo dell’antico Ghetto di Venezia al Palazzo dei Diamanti di Ferrara; e ancora da Cagliari con la Necropoli punica di Tuvixeddu, la più grande del Mediterraneo, a Mantova con il Museo Virgilio dedicato al grande poeta latino, passando per il Parco del Pollino tra Calabria e Basilicata, dove natura e arte si fondono alla perfezione, ogni luogo aprirà le sue porte per accogliere i visitatori in un cammino emozionante tra memoria, cultura e bellezza.
Qui il link per conoscere luoghi e appuntamenti
Coordinata a livello nazionale dall’associazione cagliaritana Imago Mundi, l’edizione 2025 di Monumenti aperti segna una tappa importante: dal 1997 sono state oltre 4 milioni le visite guidate, condotte da 160 mila studenti e 60 mila volontari, in gran parte studenti di ogni ordine e grado, che hanno raccontato e custodito oltre 2.063 monumenti in più di 170 comuni.
Monumenti Aperti riceve dal 2008 la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana. L’edizione 2025 si svolge con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo, della Regione Sardegna e di Anci Nazionale. Per il quarto anno, gode anche del patrocinio del Parlamento Europeo. Il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle Imprese (Avviso n. 2/2023). In Sardegna, è sostenuto dalla Fondazione di Sardegna e da numerose amministrazioni comunali.
