Non solo musica, non solo arte, non solo un gruppo di persone che organizza eventi: Mamba Negra è una famiglia, per molti una ragione di vita. Il movimento, nato otto anni fa a San Paolo del Brasile per portare in scena serate con musica e performance, è oggi protagonista di un cortometraggio documentario dal titolo “Mamba negra, the Sound and the Fury of São Paulo” uscito ufficialmente nel 2020 e già nel programma di diversi festival dedicati al cinema indipendente e a tema queer.
Dietro la macchina da presa c’è Alessio Ortu, fotografo e produttore sardo che da tempo vive in Brasile e oggi alla prima esperienza come regista; e Teo Mannu, cagliaritano, creatore del marchio Basstation e organizzatore di eventi, produttore e autore.
“Quella di Mamba Negra è una realtà che non si trova nelle guide turistiche di San Paolo – ci ha raccontato Mannu, che ha avuto l’idea del cortometraggio durante un viaggio nella capitale brasiliana – ho voluto supportarla e farla conoscere fuori dal circuito del clubbing, fatta da attivisti che dietro agli eventi musicali portano avanti un’idea della politica, della società, della condivisione degli spazi urbani ben precisa. In questo mondo si muovono artisti e performer che trovano la loro espressione ideale proprio dentro gli eventi Mamba Negra, che rifiuta stereotipi e discriminazione ma anzi sostiene l’inclusione e la libertà”. Nel documentario, che si apre con l’affermazione “Cos’è Mamba Negra? è esistere” pronunciata da uno degli attivisti del collettivo, ci sono interviste a performer, dj e artisti che animano le serate, e frammenti dei party organizzati in spazi occupati, discoteche, strade. Tra i volti ci sono quelli di Laura Diaz e Cashu – Carol Schutzer, dj e fondatrici. Uno spazio di espressione libera dove chiunque è accolto, soprattutto chi generalmente vive ai margini perché escluso dalla società per motivi razziali o di genere.
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“Una frase mi ha colpito, tra le persone intervistate – sottolinea Teo Mannu – ‘la gente ha paura di noi perché ha paura della libertà’. In questo sta l’essenza del Mamba Negra, portare in mezzo alla gente l’espressione più autentica della nostra società in tutti i suoi aspetti, anche quelli che generalmente sono meno visibili e ai margini”.
Il film è stato selezionato finora in quattro festival internazionali: il Doc’n’roll di Londra, al Queer Cinema di Stoccolma, al Seeyousound di Torino e al San Francisco Indie Short Festival. In attesa di una proiezione dal vivo si può vedere su Vimeo a questo link.
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