di Giacomo Pisano
Il romanzo di Nino Haratischwili, edito da Marsilio (2020), è uno di quei libri rari che diventano i libri della vita. La trama abbraccia un secolo attraverso le memorie di una narratrice che ripercorre le vicende della sua famiglia in mezzo alle guerre mondiali. Ambientato in Georgia, a Mosca, a Londra e poi Berlino passando anche per l’Italia, questo lavoro diventa una spirale da cui non si può fuggire. Ci sono le dure critiche alla politica dell’Unione Sovietica, le ipocrisie di chi vuole abbattere il sistema e si ritrova invece a diventarne scudiero, le manifestazioni, le lotte di classe. La veridicità dei fatti storici e di cronaca, la cura della psiche femminile e il linguaggio concreto con cui è scritto lo rendono davvero un viaggio irrinunciabile. Sullo sfondo una ricetta segreta per la cioccolata eccellente, ideata dal bisnonno della narratrice e foriera di gioie e dolori, che accompagna le protagoniste nel tempo.
Parole dette, non dette, gridate e silenzi animano luoghi dello spazio e dell’anima con una struggente e allo stesso tempo, quotidiana bellezza.