di Giacomo Pisano
Il mio è un omaggio dovuto ad una persona che ha la mia stima, come donna e come guerriera. Cagliari pochi giorni fa ha perso una delle figure più significative per quanto riguarda la libertà di espressione, la lotta per l’uguaglianza e il diritto ad amare.
Laura Grasso è stata la vera pioniera di tutte queste battaglie fondamentali per una società che vuole definirsi civile. Le ha combattute a Cagliari, non a Milano o a Londra ma affrontando i limiti e i pregiudizi della piccola città e anche facendosi conoscere per la bella persona che è stata.
Le tematiche LGBTQ le sono sempre state a cuore e ha portato avanti, anche con un impegno politico, programmi e incontri non solo per far conoscere realtà e difficoltà ignorate ma anche per accogliere chi si sentiva perso e guidare chi aveva bisogno di sostegno. Laura ha supportato persone LGBTQ per tutta la sua troppo breve vita, ha ascoltato famiglie che chiedevano a lei un aiuto per comprendere e appoggiare le scelte di orientamento sessuale dei propri figli e delle proprie figlie. E questo perché Laura era una persona riuscita, risolta, in pace con sé stessa e con gli altri.
Ha lottato con determinazione senza mai alzare troppo i toni, una costante, irremovibile quando si trattava di diritto alla felicità. Non amo definire le persone icone ma se mai dovessi usare questo termine a lei si adatterebbe per il coraggio e la caparbietà con cui ha mostrato al mondo che si può vivere alla luce del sole la propria diversità in modo onesto ed elegante. Non era una femminista a tutti i costi, era una persona intelligente e ciò che ha realizzato in una cittadina ai margini dell’impero in barba ai giudizi e ai pregiudizi, ha davvero dell’incredibile.
Fondatrice e Presidente dell’Arcigay di Cagliari è stata tra le prime a portare l’attenzione sulle questioni di genere legate alla transessualità di cui i media tradizionali davano vaghe se non addirittura sbagliate nozioni e all’AIDS, un incubo di cui nessuno voleva parlare e che lei invece intuì essere un campo d’azione irrinunciabile per promuovere la prevenzione e contribuire a salvare tante vite.
Le sue azioni hanno aiutato Cagliari ad essere una città migliore dove per fortuna gli episodi di intolleranza sono rari e condannati quasi all’unanimità.
Ha salutato la nuova generazione di combattenti nata e attualmente operante a Cagliari sotto il nome di Arc (il diminutivo di arcobaleno) con grande entusiasmo supportando le nuove battaglie che puntualmente non mancano mai di essere combattute.
La saluto con un ricordo personale, una cosa che forse non è tanto professionale ma che credo chi legge mi perdonerà. Laura è sempre stata attenta e affettuosa, odiava i pregiudizi e amava le persone vere. Mi ha detto in più occasioni che io e la mia compagna siamo autentici nel nostro essere “fuori dai canoni estetici dominanti”, in qualche occasione mi ha detto che sono fortunato ad avere una compagna così bella e che se mai qualcuno ci avesse offeso per come siamo avremmo dovuto dirlo a lei che era grande e forte.
Purtroppo tutta la sua forza non è bastata a sconfiggere la malattia che da tanti anni lei ha combattuto e tollerato con grazia, ancora una volta impegnandosi a favore dell’informazione e della ricerca con azioni concrete. Partecipava e promuoveva infatti manifestazioni sportive il cui ricavato viene devoluto alla lotta contro i tumori. Ma la sua vita costituisce davvero un esempio di cui tutti e tutte dovremmo fare tesoro.
Ci ha ricordato che l’odio è destinato a fallire e che l’unica cosa che conta è amare, perché l’amore come la stima sono eterni.
(In foto, Laura al Sardegna Pride 2013)