Dopo la delicata e apprezzatissima storia di Cinzia, nata come personaggio minore all’interno del celebre fumetto Rat Man, lo straordinario fumettista di Pisa ci regala un’altra donna su cui riflettere: Bedelia. Anche lei personaggio più raccontato che mostrato nell’albo Venerdì 12, sembra in apparenza la solita crudele vamp mangiauomini. Pensa solo a se stessa, illude, abbandona e spezza cuori. Ma noi sappiamo che l’apparenza inganna vero? Nel volume a lei dedicato si capisce molto di più della sua personalità ed ecco che l’ironia di Leo Ortolani si fa più sottile e accanto al fluire di battute sul numero degli uomini a cui Bedelia si è concessa si insinua tanta malinconia.
Lei non è affatto così superficiale, ha una storia familiare complessa, con un padre assente e una madre gelosa e competitiva, che era modella di punta della stessa casa di moda per cui lavora Bedelia. Anche lei conosce cosa significa il declino, nelle campagne pubblicitarie è sempre più spesso sostituita da una collega più giovane, più magra, più fresca. Ed ecco che il divertimento vira nella critica verso un mondo dell’immagine che fagocita la bellezza che ha costruito con impegno per poterla venerare ma con ben impressa una data di scadenza, e che senza troppi complimenti quando la data arriva è capace di mettere da parte le persone.
Insomma, chi leggendo Venerdì 12 ha pensato che Bedelia fosse una stronza colossale si scoprirà a fare il tifo per lei.