Musica dal vivo con i grandi nomi della scena internazionale insieme agli artisti emergenti per un evento dedicato ad appassionati e giovanissimi: è questa la formula magica di Abbabula, festival di musica e parole d’autore che va in scena dal 1996 tra Sassari e dintorni con l’organizzazione delle Ragazze Terribili. Un’idea semplice ma vincente che oggi ha conquistato un grande traguardo: il progetto è stato premiato con un finanziamento sul bando Scena Unita per i lavoratori di musica e spettacolo, iniziativa di solidarietà nata dall’idea di Fedez e altri musicisti e artisti italiani durante l’emergenza sanitaria.
Una bella soddisfazione per le cinque Ragazze: il progetto Abbabula è stato tra i 106 selezionati in mezzo a 1200 domande pervenute , unico in Sardegna. “Siamo felicissime del risultato – commenta Barbara Vargiu, anima della società che in 23 anni ha portato nell’Isola i big della musica italiana e internazionale tra cui Baustelle, Samuel dei Subsonica, Stefano Bollani, Mannarino, Caetano Veloso, Vinicio Capossela, Max Gazzé, Caparezza – da sempre lavoriamo per portare risorse qui in Sardegna, e aver ottenuto un finanziamento simile è per noi importante, sono soldi che investiremo nel territorio”.
Il denaro, che fa parte degli oltre 4,7 milioni di euro raccolti sul fondo privato Scena Unita gestito da Fondazione Cesvi in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub, servirà per finanziare la nuova edizione di Abbabula, la 23esima, in programma dal 28 luglio al 3 agosto a Sassari in piazza Moretti. Un programma ricchissimo e vario: “Dalla raffinatezza di Samuele Bersani che incarna alla perfezione il dna del festival e della grande musica d’autore – si legge nel comunicato stampa del festival – a Fatoumata Diawara, musicista ivoriana dalle forti idee e dal grande carisma che interpreta in musica un’Africa narrata senza compromessi. Dal fenomeno Ariete, songrwriter che con le sue canzoni ha stregato le nuove generazioni e che spopola in rete, all’omaggio a Domenico Modugno pensato in jazz e affidato all’estro e alla sapienza degli ‘Uomini in Frac’ con Peppe Servillo e Rita Marcotulli“.
Ad affiancare i big, sul palco di piazza Moretti ci saranno anche artisti meno noti ma di grande talento: la brasiliana Carol Mello, i sardi Bandito, Claudia Canu, La Plonge, Astro, Chiara Floris e Low-Red, “uno dei nomi più caldi e attesi del panorama isolano”. (qui il programma completo)
Le Ragazze Terribili, nate come circolo Arci nel 1988, poi diventate associazione culturale, cooperativa al femminile e infine società cooperativa, dà lavoro oggi a cinque persone a tempo indeterminato e a decine di collaboratori e professionisti impiegati in tutti gli aspetti dell’organizzazione del festival e dei suoi eventi collaterali: dall’ufficio stampa e comunicazione allo staff logistico e amministrativo, dall’accoglienza e sicurezza ai servizi di fornitura di cibi e bevande che accompagnano gli eventi.
Un sogno che è diventato un lavoro, come amano sottolineare le cinque Terribili: Barbara Vargiu e sua sorella gemella Ida, Rossana Polo e Gabriella Sini (a cui si è aggiunta negli anni Carla Bianchina) sono amiche da quarant’anni. Condividono insieme i momenti dei viaggi giovanili con l’interrail, i primi concerti all’estero, Londra, Dublino e Berlino, la passione per la musica rock. “Dopo queste esperienze in giro per l’Europa abbiamo iniziato a portare la musica nella nostra città – ricorda Barbara Vargiu – ma il salto organizzativo è stato con il concerto di Fabrizio De André nel 1997. Poi è arrivato Abbabula”.
Dalla prima edizione il festival è cresciuto fino a coinvolgere nomi sempre più importanti della scena musicale internazionale ma la formula è sempre la stessa: “Abbabula è rock, è indie ed è musica autorale, ma è anche ricerca, scouting, opportunità da dare ad artisti emergenti e locali che proprio sul palcoscenico del festival trovano spazio per amplificare il loro messaggio”. E grande attenzione per il pubblico più giovane: “Oggi i ragazzi e le ragazze fruiscono della musica su smartphone e youtube, ci piace mostrare loro la bellezza e la potenza di un concerto dal vivo. Il contributo avuto da Scena Unita va in questa direzione, educare i ragazzi ad ascoltare la musica live: è importante coltivare oggi il pubblico di domani”.
(la foto in anteprima è di Gianfranco Manai)