Siniscola ha rinnovato il suo amore per il Cagliari inaugurando uno spazio del centro urbano interamente dedicato alla gloriosa squadra del tecnico-filosofo Manlio Scopigno che vinse lo scudetto nel campionato 1969/70. Non una squadra qualsiasi in un campionato qualsiasi. Già dieci anni fa, ad esempio, i tifosi rossoblu siniscolesi avevano applicato una targa toponomastica non ufficiale che così riportava scritto: ‘Via Grande Cagliari. Unica squadra straniera a vincere il campionato italiano’. Una vera e propria volontà di rimarcare l’elemento nazionale sardo nella realtà calcistica dello stato italiano.
Ora, a pochi metri da quella via (che ufficialmente è via Carbonia) ora abbiamo il Largo Grande Cagliari. In quello spazio urbano situato nei pressi del vicinato di ‘Untana, laddove si incrociano le vie Roma e Gramsci, le aiuole spartitraffico ospitano infatti due targhe di ceramica e una pietra commemorativa di oltre 30 quintali raffigurante Gigi Riva, il grande e indimenticabile Rombo di tuono. Ai suoi piedi i nomi della storica formazione che ha fatto sognare un popolo intero.
Il nuovo largo è stato inaugurato domenica 1 dicembre di fronte al Bar Cagliari, sede del Cagliari club Baronia rossoblu che ha organizzato l’evento e tutte le mosse propedeutiche alla realizzazione di un’idea che ha ormai sette anni di vita: quella, appunto, di localizzare nel centro urbano un intero spazio dedicato a questi esempi di sport e di umanità.
Durante l’inaugurazione è stato infatti ricordato il ruolo sociale che ha la squadra del capoluogo in assenza di una nazionale di calcio. Durante gli interventi è stato citato l’esempio del Barcellona, di quel Barça mes que un club che funge da catalizzatore linguistico e nazionale all’interno del campionato dello stato spagnolo. Sport e identità, ma non quella retrograda e nazionalista, bensì quella aperta che pur non rinunciando a sé apre le braccia. Perché è questo che la Sardegna fece con Rombo di tuono. Lui ricambiò l’amore dimostrando che si può essere sardi anche nati a Leggiuno o in qualsiasi altra parte del mondo.
Quello di domenica scorsa è stato un appuntamento che ha messo insieme diversi club dell’isola (Nuoro, Pozzomaggiore, Sestu, Austis e Lodine insieme ai rappresentanti del centro di coordinamento di queste realtà) arrivati a Siniscola per l’occasione.
Presente anche il coro Santa Luchia con una dedica al grande Gigi (durante l’esecuzione de ‘Su ‘olu ‘e s’astore di Tonino Puddu) e con l’inno nazionale sardo, quel ‘Su patriotu sardu a sos feudatarios’ scritto dall’ozierese Francesco Ignazio Mannu e che da 230 anni scalda i nostri cuori.


