di Giacomo Pisano
L’industria della moda costituisce la seconda voce del PIL nazionale, la prima è la produzione di autovetture. Quello italiano è il ramo più fiorente e all’Italia guardano gli altri paesi che operano in questo business come la Francia, l’Inghilterra e la Spagna. Come a dire che senza l’Italia non esisterebbe la moda. Si tratta di un settore che comprende migliaia di lavoratori dalle più diverse professionalità in grado di creare, inventarsi e reinventarsi, attingendo al passato, osservando il presente e progettando il futuro. Nell’immaginario comune la moda è anche un sogno irraggiungibile, un ideale di lusso e un grande gioco. Tra gli esperti di questo gioco ci sono i Murr, Antonio e Roberta, inossidabile coppia nella vita e nel lavoro, consulenti di moda e stylist dall’inesauribile curiosità, comunicatori eccellenti.
Entrati nelle case degli italiani con il celebre format di moda “Io donna buccia di banana” condotto da Giusi Ferré, i Murr hanno mostrato le loro competenze con servizi di consulenza personalizzati, partecipazioni a programmi televisivi di successo, docenze nel master in fashion design dell’Università Bocconi e Polidesign, collaborazioni con agenzie americane e magazine internazionali. Insomma la loro visione della moda è globale anche se con un occhio più che attento ai talenti italiani.
Il vostro approccio alla moda è estremamente professionale e serio ma anche molto naturale e giocoso. Come convivono questi due aspetti all’apparenza inconciliabili?
Leggerezza è la nostra parola d’ordine. Che non è sinonimo di superficialità. Abbiamo deciso di sorridere alla vita e vogliamo viverla in modo positivo. Lavoro compreso.
La moda è spesso identificata col lusso ma voi amate promuovere anche marchi giovani, scoprire talenti e aiutarli nella carriera. E’ gratificante questo aspetto del vostro lavoro?
Molto perché ci permette di fare ricerca e vedere come la moda si stia evolvendo (nulla oggi si crea e tutto si trasforma, evolvendosi). Purtroppo viviamo in un paese dove le nuove generazioni non sono viste come una risorsa. Per noi sostenere i giovani è dare speranza al futuro e proteggere il fluire e il decorso di questa evoluzione.
Come docenti quali sono i valori e gli insegnamenti che cercate di trasmettere con più forza?
Il lavoro di squadra per noi oggi più che mai è la carta vincente. Quindi saper lavorare in squadra e saper far lavorare in squadra. Altro valore fondamentale per noi, la passione, che è la benzina della vita. Passione per quello che si fa. Passione per ciò in cui si crede.
Siete molto attenti alla qualità della vita e durante l’emergenza Covid-19 avete iniziato un percorso di riflessione e azioni per migliorare il vostro modo di vivere. Ci parlate di questa vostra idea che si declina in tanti modi, dal riuso al risparmio fino alla solidarietà?
Nel nostro microcosmo stiamo attuando delle strategie personali e familiari per migliorare la qualità della nostra vita, di noi stessi e dell’ambiente che ci circonda. Un percorso di equilibrio iniziato prima del Covid da Roberta a gennaio 2020 che si è esteso a tutti noi. Un iter che parte da dentro attraverso un percorso di costellazione familiare all’inizio, oggi approdato alle costellazioni del benessere. Un viaggio che passa poi attraverso un cambio importante della nostra alimentazione e che approda all’attività fisica fatta prevalentemente outdoor in mezzo alla natura. Maggior equilibrio e maggior consapevolezza uguale migliore qualità di vita, rispetto per l’ambiente e qualità di rapporti.
Attivissimi sui social, stabilite un contatto vero con chi vi segue; io stesso ho più volte chiacchierato piacevolmente con voi di tante cose. Per il vostro lavoro, che comprende sempre una componente empatica col cliente, è importante la componente social?
E’ fondamentale perché è l’evoluzione della comunicazione tradizionale. Più diretto, più vero, più autentico.
Nuovi progetti all’orizzonte?
Molti e interessanti, tra cui due format televisivi in standby causa Covid-10 e un format Digital per IGTV di makeover molto molto carino!