Si apre una finestra sulla creatività dei bambini a Neoneli, al festival di parole, arti e paesaggi Licanìas. Venerdì 26 e domenica 28 agosto dalle 16,30, nel cortile di Casa Cultura, il piccolo paese nel cuore del Barigadu ospita Filosofiacoibambini®, metodo educativo per la salvaguardia dell’immaginazione dei più piccoli, nato nel 2008 dal lavoro sperimentale di ricerca del filosofo Carlo Maria Cirino e dell’architetto Cecilia Giampaoli. Protagonista dell’iniziativa un gruppo di bambini, tra alunni delle scuole dell’infanzia e primarie di Neoneli ed altri paesi del territorio. Guidati dalla “filosofacoibambini” Valeria Sanna, saranno impegnati in un laboratorio per giocare con parole e lettere e scoprire le possibilità che il linguaggio offre.
“Filosofiacoibambini® – spiega Valeria Sanna, docente alle scuole superiori, con studi in filosofia e teorie della comunicazione, che aderisce ad una rete di collaboratori al progetto diffusa in tutta Italia – mira alla costruzione di forme di conoscenza ‘autentiche’, allena il pensare e il pensarsi dei bambini in un contesto sicuro, aperto al dialogo e al pensiero critico. I bambini sono bravi a fare tutto. Sono gli adulti che devono metterli nelle condizioni di dimostrarsi per ciò che sono, per una prospettiva di crescita. Filosofiacoibambini® rende il bambino protagonista dell’attività, lasciandogli lo spazio e il tempo di costruire il suo percorso in libertà”.
Il progetto, che mira ad accendere la “meraviglia dei bambini”, è nato alla fine degli anni Duemila, con il boom della comunicazione 2.0, “nel momento in cui va crescendo una certa povertà immaginativa dei bambino, perché bombardati da una società che gli consegna immagini e concetti preconfezionati”. È il pericolo di appiattimento creativo che deriva soprattutto dall’uso massiccio da parte dei più piccoli di smartphone e tablet, senza la mediazione e l’accompagnamento degli adulti.
“La società in cui viviamo è sempre più complessa – prosegue Sanna – da una parte ci chiede soluzioni di fronte a problemi sempre nuovi, dall’altra ci blocca e ci priva di spazi per inventarsi. Un bambino che immagina è un bambino che sa trovare moltissime soluzioni e che sa scoprire le connessioni tra i fenomeni e tra eventi. Un bambino che immagina diventerà un adulto molto più in grado di costruire la propria strada e di diventare consapevole di ciò che è”.
Superare questo gap immaginativo per i bambini è consegnargli una dimensione di dialogo e di ascolto reciproco, per esprimersi senza paura, senza giudizi o etichettature. “Stiamo qui e vediamo cosa succede è ciò che dico ai bambini durante i laboratori – continua Valeria Sanna – perché si parte da uno spazio vuoto da riempire in libertà”.
La filosofia come metodo da applicare ad ogni disciplina, alla ricerca del pensiero autentico del bambino è anche una prospettiva di interesse per una scuola inclusiva e a misura di ciascuno. “Parliamo di una scuola che va incontro ai bisogni dei più piccoli, che non lascia indietro nessuno, che indaga sulle potenzialità di ogni bambino, creando un ambiente sereno, senza giudicare o attribuire al bambino un’etichetta – conclude Valeria Sanna – ma lasciandolo libero di mostrarsi per quello che è, senza idee preconcette”.
Il laboratorio sarà uno degli appuntamenti dedicati ai più piccoli all’interno del festival Licanìas: venerdì 26 agosto alle 20 in piazza Italia ci sarà Pietro Olla e il suo spettacolo di animazione “Prof. Pietrosky e il coniglio nel cappello”; lo stesso Olla sarà in scena anche sabato 27 agosto dalle 18 nel cortile di Casa Cultura, stavolta con il laboratorio scientifico didattico interattivo “Equilibri impossibili”; e alle 19,15 con “Site Swap, la giocoleria al servizio dei numeri”.