La forza, l’anima, la visione della fotografa palermitana è da giovedì 25 agosto in mostra a Neoneli, in occasione del festival Licanias, con “Letizia Battaglia: sguardi sul mondo reale”, un evento realizzato dal Comune di Neoneli con l’associazione Su Palatu Fotografia.
Quando iniziò la sua carriera nel 1969 Letizia Battaglia non poteva sapere che sarebbe diventata un punto di riferimento per la fotografia a livello mondiale. La sua empatia, la capacità di guardare “oltre l’immagine fotografica” le hanno giustamente assegnato un ruolo indiscusso nel pantheon dei più grandi.
Una donna coraggiosa, senza fronzoli e concessioni alle graziosità che assurdamente attribuiamo all’animo femminile, si affermò invece raccontando gli anni di piombo, la mafia che proliferava nella sua amata Sicilia e le realtà marginali e disgregate delle periferie. Dalla cronaca nera degli omicidi agli sguardi smarriti di chi non ha un futuro, Battaglia ha saputo documentare con perizia ogni evento importante, piccolo o grande, senza mai ledere la dignità dei soggetti fotografati. È stata la prima donna a ricevere un riconoscimento per il suo lavoro: nel 1985 infatti, le fu conferito il premio Eugene Smith a New York. Il primo di una lunga e meritata serie.
Sempre in prima linea ha fatto politica attiva con i Verdi e non ha mai smesso di interessarsi del mondo e delle persone. Il festival di Neoneli Licanias, che nella precedente edizione del 2021 (Leggi l’intervista di Mario Gottardi per Nemesis Magazine) la ha vista tra i suoi più apprezzati protagonisti, la ricorda con una mostra curata da Su Palatu Fotografia: non solo un omaggio intellettuale e un tributo amicale ma anche un invito alla resilienza e al diritto al futuro.
Immagini forti, quelle in mostra a Neoneli nella Sala Corrale fino a domenica 28 agosto, che stabiliscono una comunicazione immediata e diretta con lo spettatore, senza sovrastrutture e senza la ricerca di una patina artistica. Donna concreta, Letizia Battaglia ha saputo indagare lo spettro delle emozioni umane, le sue vette ma soprattutto gli abissi, dove nessuno voleva guardare, con intelligenza ed eleganza.
Il curatore Salvatore Ligios ci racconta come è nata questa mostra, perché la scelta di tante immagini di bambine e donne e degli anni di Palermo e di come la missione di Letizia Battaglia fosse cercare la bellezza, sempre, anche nel dolore.
Guarda l’intervista realizzata da Francesca Mulas a Salvatore Ligios.