• Accedi
  • Aiuto
Sito nemesismagazine.it
  • Home
  • Articoli
  • Rubriche
  • Editoriali
  • Interviste
  • Podcast
    • Creattiva
    • L’isola sconosciuta
    • Vamp
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
Nessun risultato trovato
Vedi tutti i risultati
Sito nemesismagazine.it
  • Home
  • Articoli
  • Rubriche
  • Editoriali
  • Interviste
  • Podcast
    • Creattiva
    • L’isola sconosciuta
    • Vamp
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
Nessun risultato trovato
Vedi tutti i risultati
Sito nemesismagazine.it
Nessun risultato trovato
Vedi tutti i risultati

FUTURA. Il mio viaggio della memoria

Di Giulia Toma
02/06/2023
in Futura, la nuova generazione si racconta
Tempo di lettura: 8 minuti
FUTURA. Il mio viaggio della memoria

La mia scuola media è stata selezionata per un viaggio premio di tre giorni a Monaco-Dachau nell’ambito del progetto “Viaggi della memoria e Viaggi attraverso l’Europa 2022”. Entro il primo quadrimestre si sarebbero decisi i primi cinquanta ragazzi con la media più alta di tutto l’istituto da mandare a Dachau per il viaggio della memoria. Quando mi è arrivata la lista e ho visto il mio nome non ci ho potuto credere, ero felice ma anche preoccupata per ciò che sarei andata a vedere.

Per me i viaggi sono una cosa felice, e questo era un bel viaggio, ma sicuramente sarebbe stato più tosto rispetto agli altri. All’inizio ero un po’ titubante, poi ho pensato all’occasione che avevo davanti ed ho deciso di partire. Il 16 maggio siamo partiti in autobus e siamo arrivati a Monaco nel pomeriggio; come prima tappa siamo stati al museo Dokumentationszentrum, un centro di documentazione sul nazionalsocialismo in Germania, molto interessante e semplice da capire.

La mattina dopo siamo andati a Dachau, dove ci saremmo fermati per mezza giornata. Gli insegnanti ci avevano avvisato che sarebbe stata un’esperienza impattante anche se Dachau era un campo di lavoro e non di sterminio. Appena scesi dall’autobus, mentre camminavamo sulla strada sterrata mi guardavo intorno e immaginavo ciò che succedeva lì dentro neanche cent’anni fa.

Camminare di fianco ai binari che conducevano alla morte mi ha toccato molto; nella mia testa c’erano le urla dei tedeschi che spiegavano di entrare e le grida disperate della gente che scendeva dai treni. Siamo entrati attraverso il cancello di ferro che aveva la scritta “arbeit macht frei” che letteralmente voleva dire “il lavoro rende liberi” ma secondo me lì dentro non c’era libertà, nemmeno col lavoro.

Mentre camminavamo c’era il rumore delle nostre scarpe sul terreno sterrato, ma io sentivo silenzio, come se le mie orecchie fossero ovattate. Mi guardavo intorno e riuscivo a vedere solo morte e sentivo freddo, anche se freddo non ce n’era.

Il campo era un quadrato enorme, in centro c’era una piazza detta “la piazza della conta” dove, numerati, tutte le mattine i prigionieri si contavano e facevano l’appello. A venire contati erano i morti, quelli che non avevano superato la notte.

Le camerate erano state distrutte e abbiamo visto solo una ricostruzione di come si sono modificate negli anni. Nel 1937 le camere erano ampie, con tanto spazio tra un letto e l’altro e le persone erano circa 5.000, come programmato. Dal 1939, con l’inizio della guerra, la situazione è peggiorata. Dachau poteva ospitare circa 6.500 persone, ne sono arrivate 30.000, le camerate erano strette e in un letto a castello dovevano dormire minimo 5 persone.

Sono stata tra i pochi a voler entrare nei forni crematori e nelle camere a gas, dove c’era ancora un silenzio mortale. Credo che la cosa più impattante però siano stati i forni, mi ha fatto rabbia vederli, perché sono simili a quelli che si usano comunemente.

Appena uscita non ho subito parlato con i miei amici, avevo bisogno di raccogliere i pensieri ed  elaborare ciò che avevo visto e sentito. Questo viaggio mi ha fatto pensare molto, per quanto possa essere pesante e atroce questa è la NOSTRA storia e bisogna ricordarla, per evitare che riaccada.

foto di Giulia Toma e Camilla Keci

Questa nuova rubrica nasce con la precisa volontà di ascoltare il punto di vista delle persone più giovani su tanti temi, grandi e piccoli. È una generazione spesso trascurata nel dibattito politico e altrettanto spesso è descritta come poco impegnata, disinteressata e senza aspirazioni. Noi pensiamo tutto il contrario e abbiamo deciso di dare loro voce a partire da Giulia Toma, 13 anni di Massa Lombarda, e Filippo Spano, 13 anni di Cagliari, che da oggi animeranno questo spazio di riflessione.

CondividiTweetInviaCondividiCondividi

Post correlati

This Station Is Non-Operational
as heard on radio nemesis

This Station Is Non-Operational

18/10/2025
L’Autofiction degli Immortali Suede
as heard on radio nemesis

I Suede tornano con ‘Antidepressants’

20/09/2025
Post successivo
“Animas”, l’inno alle creature della terra di Ilienses

"Animas", l'inno alle creature della terra di Ilienses

King Howl, Endeløs, TV Shock, le novità dalla Sardegna rock

King Howl, Endeløs, TV Shock, le novità dalla Sardegna rock

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sono d'accordo con la Privacy Policy.




Enter Captcha Here :

Sostieni Nemesis Magazine

I contenuti di Nemesis Magazine sono gratuiti e accessibili a tutti e tutte. Potete sostenere il nostro lavoro con un una donazione. Grazie!
Fai una donazione

This Station Is Non-Operational
as heard on radio nemesis

This Station Is Non-Operational

Di GianLuca
18/10/2025
0

The Last One

Leggi l'articolo
Perché quando la cultura perde spazi sparisce anche la sua voce

Perché quando la cultura perde spazi sparisce anche la sua voce

18/10/2025
Quei posti, dove abbandonarsi ancora ai sogni di sempre

Quei posti, dove abbandonarsi ancora ai sogni di sempre

18/10/2025
Arrivederci Nemesis Magazine, una palestra di sogni, parole e responsabilità

Arrivederci Nemesis Magazine, una palestra di sogni, parole e responsabilità

18/10/2025
Casa Famiglia Killia, apre a Selargius la struttura per bambini disabili orfani o di famiglie in povertà socio economica

Casa Famiglia Killia, apre a Selargius la struttura per bambini disabili orfani o di famiglie in povertà socio economica

18/10/2025
LA VITA VA COSÌ V. Raffaele, G.I.Loi @Claudio Iannone

“La vita va così”, nel nuovo film di Riccardo Milani la storia del pastore del Sulcis che non volle vendere la sua terra agli speculatori edilizi

18/10/2025

Articoli recenti

  • This Station Is Non-Operational
  • Perché quando la cultura perde spazi sparisce anche la sua voce
  • Quei posti, dove abbandonarsi ancora ai sogni di sempre
  • Arrivederci Nemesis Magazine, una palestra di sogni, parole e responsabilità
  • Casa Famiglia Killia, apre a Selargius la struttura per bambini disabili orfani o di famiglie in povertà socio economica

Commenti recenti

  • Anonimo su Sindaco si muore. Il sangue degli amministratori locali nella Sardegna dell’Ottocento
  • Anna Licia Melis su Cagliari perde uno degli ultimi intellettuali. Si è spento Gianluca Floris
  • Marianna Peddio su Giornata della Memoria. Dalla Barbagia a Mauthausen e Auschwitz, la marcia della morte di Antonio Moi
  • .. su Le luci sul porto (Dietrich Steimetz)
  • Anonimo su Porto Canale in bianco e nero (Dietrich Steinmetz)

Sostieni Nemesis Magazine

I contenuti di Nemesis Magazine sono gratuiti e accessibili a tutti e tutte. Potete sostenere il nostro lavoro con un una donazione. Grazie!
Fai una donazione

Info

Direttrice: Francesca Mulas
Nemesis Magazine è registrato al pubblico registro della stampa con decreto del Tribunale di Cagliari n. 14/2020
Editrice: Associazione culturale Terra Atra
Sede legale: Via del Sestante 5, 09126 Cagliari

Email: info@nemesismagazine.it

Hosting

Hosting: Tophost srl
Piazza della Libertà 10, Roma
P.Iva 08163681003
Rea 1077898
Iscrizione alla camera di Roma del 01/10/2004

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport. Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

Newsletter

    • Arte
    • Cinema
    • Comunicazione e società
    • Cultura
    • Fotografia
    • Interviste
    • Libri
    • Moda
    • Musica e spettacolo
    • Privacy Policy

    Benvenuto!

    Accedi al tuo account!

    Ho dimenticato la password

    Recupera la tua password

    Inserisci il tuo nome utente o la tua email per recuperare la password!

    Accedi
    • Accedi
    Nessun risultato trovato
    Vedi tutti i risultati
    • Home
    • Articoli
    • Rubriche
    • Editoriali
    • Interviste
    • Podcast
      • Creattiva
      • L’isola sconosciuta
      • Vamp
    • Chi siamo
    • Sostienici
    • Newsletter
    • Aiuto


    Direttrice: Francesca Mulas
    Nemesis Magazine è registrato al pubblico registro della stampa con decreto del Tribunale di Cagliari n. 14/2020
    Editrice: Associazione culturale Terra Atra
    Sede legale: Via del Sestante 5, 09126 Cagliari

    Email: info@nemesismagazine.it

    Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, al fine di migliorare i servizi offerti e l'esperienza di navigazione dei lettori. Se prosegui nella navigazione o se chiudi questo banner acconsenti all’uso dei cookie. Privacy e Cookie.