Si chiamava Chiara, aveva appena 19 anni e ha scelto di suicidarsi perché non sopportava più insulti e aggressioni. A lei, alla sua storia e a quella di tante persone trans che subiscono ogni giorno odio e violenze è dedicato “Bella cantendi”, il nuovo disco di Andrea Andrillo di prossima uscita.
Il cantautore cagliaritano pochi giorni fa ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un video con un’anticipazione del brano che dà il titolo al disco, dedicato proprio alla vicenda di Chiara suicida pochi giorni fa a Napoli. “C’è un numero terribile di persone trans che ogni anno finiscono la loro vita tragicamente, per mano propria o per mano assassina – ci ha detto Andrillo. – Con l’aggravante che quelle poche volte che veniamo a sapere del destino di quest* fratelli e sorelle, è sempre troppo tardi. Sappiamo sempre tutto ‘dopo’. E ancora meno, ovvero il nulla totale, so della vita – e finalmente parliamo della vita e non della morte – di tante persone trans e della loro fatica quotidiana per vivere, per trovare un motivo per sorridere e credere ancora che valga la pena amare e sperare, trovare un lavoro alla luce del sole e sentirsi a casa in questo mondo che invece fa di tutto per cancellarne persino il ricordo”.
“Ho sempre creduto nella trasversalità della lotta, di tutte le lotte – conclude Andrea Andrillo. – E sicuramente c’è chi ha talenti più efficaci e utili del mio per portare avanti certe lotte. Ma ognuno è chiamato a fare ciò che può, per cui, dal momento che so cantare e scrivere canzoni, ho pensato di usare la musica”.