Viviamo in un’epoca iperconnessa, l’era del cosiddetto ubiquitous computing, caratterizzata dalla pervasività informatica e da relazioni frequentemente mediate dagli strumenti tecnologici: ciò offre opportunità ma anche sfide, soprattutto se si pensa ai fruitori più giovani. In un contesto dove gli artefatti digitali permeano costantemente la quotidianità, il cyberbullismo si fa prepotentemente strada segnando la vita di chi lo subisce e arrivando addirittura a reciderla, la vita.
In un tempo dove rispetto, inclusione e solidarietà sono temi che dominano il dibattito sociale, è doveroso riflettere sul ruolo cruciale che cinema e letteratura svolgono nel sensibilizzare il pubblico. Il 7 febbraio è la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo istituita nel 2017 su iniziativa del ministero dell’istruzione. Ed è proprio la scuola, da tempo monitorata per i fenomeni aggressivi che si riproducono al suo interno, ad essere protagonista di iniziative di sensibilizzazione e contrasto. Una di queste è l’uscita dalle classi con direzione cinema per le proiezioni de ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’: è la storia di Andrea Spezzacatena, un quindicenne che il 20 novembre del 2012 decise di togliersi la vita.
Un inferno vissuto a scuola, scatenato da un paio di pantaloni una volta rossi e poi scoloriti a causa di un lavaggio malriuscito. È il racconto multimediale: il film, uscito nel 2024 con la regia di Margherita Ferri, prende spunto dal libro scritto dalla madre di Andrea, Teresa Manes; e nella storia c’è una pagina Facebook creata appositamente per prendere di mira il ragazzo. Sono diverse la scuole dell’isola che, in autonomia, stanno aderendo all’iniziativa formativa, con visione della pellicola e discussione in classe. Nel solo territorio del nuorese sono circa 2.500 gli studenti che hanno partecipato alle proiezioni. Coinvolti in città i licei Classico e Scientifico e quasi tutti gli istituti (Commerciale, Agrario e Professionale) più le scuole di formazione. Interi pullman sono partiti anche da Siniscola, Dorgali, Ottana e Mamoiada verso la struttura Multiplex di Pratosardo. Numerose le uscite didattiche anche nelle scuole delle altre province (diverse scolaresche hanno invaso il Cinema Odissea del capoluogo regionale).
“Le azioni – si legge sul sito del ministero – possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico. Oggi la tecnologia consente ai bulli di materializzarsi in ogni momento perseguitando le vittime con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web e sui social network. Il bullismo diventa quindi cyberbullismo”. I dati mostrano quanto il problema meriti una risposta adeguata e articolata in merito a battaglie verbali on line, molestie, cyberpersecuzione, denigrazione, sostituzione di persona, inganno e diffusione di informazioni, esclusione, violenza diffusa sul web, sexting.
Nella rilevazione Eurispes del 2022 sono state coinvolte 48 scuole secondarie di primo grado e 49 scuole secondarie di secondo grado, per un totale di 97 istituti, distribuiti proporzionalmente in tutta l’isola. “Sono state soprattutto le ragazze tra i 15 e i 19 anni – si legge nel rapporto – ad essere vittime di episodi di Cyberbullismo. Un giovane su cinque (19,6%) ha dichiarato di avere subito atti di Cyberbullismo, “raramente” nel 10,3% dei casi, “qualche volta” nel 7,8% o “spesso” nell’1,5%”. È in questo contesto che si inseriscono le uscite didattiche. Occorrerà un’indagine specifica per comprendere quanto l’iniziativa possa contribuire ad aprire gli occhi su un fenomeno che non può essere derubricato a semplice ragazzata, come erroneamente in tanti fanno. Siamo davanti a comportamenti gravissimi e dannosi che meritano di essere conosciuti, analizzati, prevenuti e combattuti.