Viviamo in un mondo in cui il confine tra reale e virtuale è sempre più labile, soprattutto per le nuove generazioni. Gli adolescenti, cresciuti nell’era digitale, trascorrono ore immersi nei social media, osservando persone perfette con vite apparentemente perfette, ma è dietro lo schermo che si cela una realtà più complessa: quella di un’identità giovanile sempre più fragile, condizionata da aspettative irrealistiche e dall’ombra costante delle apparenze.
Per un adolescente, il mondo è un palcoscenico in cui ogni gesto, ogni immagine, ogni parola viene osservata e giudicata dagli altri. I social media amplificano questa dinamica, trasformando il confronto naturale con il prossimo in una competizione costante, caratterizzata da modelli di perfezione irraggiungibili.
Ma quanto c’è di autentico in quelle immagini perfette? Poco, eppure chi guarda spesso non se ne rende conto. Gli adolescenti finiscono per interiorizzare quegli standard, pensando che siano il metro con cui misurare il proprio valore. E così, molti giovani iniziano a mettere in discussione non solo il loro aspetto, ma anche la loro vita. Perché la mia giornata non è così interessante? Perché non ho un corpo così? Perché non ricevo la stessa attenzione? Domande che creano un vuoto difficile da colmare.
I social media sono uno strumento, ma non devono diventare uno specchio deformante in cui cercare il proprio riflesso. La soluzione a questa trappola non è eliminarli o condannarli, ma riscoprire il valore della realtà, fatta di volti senza filtri, di conversazioni autentiche, di giornate imperfette, ma vere, in cui ciò che conta davvero è la connessione umana e la capacità di vivere pienamente.
Questa rubrica nasce con la precisa volontà di ascoltare il punto di vista delle persone più giovani su tanti temi, grandi e piccoli. È una generazione spesso trascurata nel dibattito politico e altrettanto spesso è descritta come poco impegnata, disinteressata e senza aspirazioni. Noi pensiamo tutto il contrario e abbiamo deciso di dare loro voce con questo spazio.