A leggerli così sono numeri che colpiscono, se poi ci si immagina le storie che stanno dietro a ogni cifra allora il dato fa pensare. Parliamo degli interventi forniti dagli ambulatori di Emergency a Sassari, che nelle due strutture situate nel quartiere periferico di Santa Maria di Pisa e in via Monte Grappa, nel 2023 hanno registrato un anno di intensa attività, con il ragguardevole dato di 3.364 prestazioni socio-sanitarie erogate e un totale di 889 persone prese in carico. A far ulteriormente riflettere, poi, è il fatto che i cittadini italiani abbiano rappresentato il 50% dell’utenza. I servizi gratuiti di cura e orientamento socio-sanitario, infatti, vengono offerti sia agli italiani che agli stranieri in difficoltà,
Gli ambulatori fanno parte del Programma Italia, iniziativa di Emergency avviata nel 2006 per fornire servizi di cura a persone indigenti e in stato di bisogno, spesso escluse dal Servizio Sanitario Nazionale, con l’obiettivo di superare le barriere burocratiche, linguistiche ed economiche che ne limitano l’accesso.
Nel dettaglio, le prestazioni erogate nel 2023 a Sassari sono suddivise in 1.760 interventi di mediazione culturale e orientamento socio-sanitario, 1.243 prestazioni infermieristiche e 361 di medicina generale. Negli ambulatori, inoltre, vengono forniti corsi di educazione sanitaria individuali o di gruppo e indicazioni su come gestire le terapie croniche.
Sara Chessa, infermiera sassarese e coordinatrice degli ambulatori spiega: “Con i nostri servizi riusciamo a raggiungere utenze diverse. Offriamo visite di medicina generale, infermieristiche e orientamento socio-sanitario per inserirle nella sanità pubblica anche italiani in stato di bisogno che abbiamo visto aumentare negli anni, persone in difficoltà che non riescono ad accedere ai servizi del territorio. Persone anziane, la maggior parte di loro ha oltre 60 anni, con disagio sociale importante che non ricevono risposta dal proprio medico di base, non riescono a prenotare una visita o non hanno la possibilità di pagare un ticket sanitario. Hanno bisogno di aiuto perché senza un adeguato supporto non si curerebbero. Sono persone talmente fragili che basta una modifica della quotidianità a mandare in tilt il loro equilibrio, come ad esempio il cambiamento dei criteri di accesso diretto agli ambulatori o la difficoltà di contatto con il CUP. Un insieme di fattori come l’indigenza e l’ignoranza del digitale li rende soggetti a rischio di esclusione sociale e sanitaria. In questa situazione chi si curava anche poco smette del tutto di farlo.”

Chessa ha evidenziato come oltre il 60% del lavoro degli ambulatori sia impiegato nell’accompagnamento dei pazienti nelle fasi di prenotazione delle visite mediche e nel supporto alla lettura dei referti e all’assunzione delle terapie ma vengono offerti anche interventi di tipo infermieristico: “Ci occupiamo di medicazioni, rilevazione dei parametri e terapie intramuscolo. C’è un grosso bisogno di questo tipo di supporto perché chiamare un infermiere a casa, ad esempio, costa e le persone senza mezzi economici non possono permetterselo.”
“I pazienti – spiega riferendosi al funzionamento dello sportello di Santa Maria di Pisa – vengono segnalati dai reparti degli ospedali, dai servizi sociali, dalla dottoressa Saturnina Tanda, titolare della farmacia di quartiere a cui si rivolgono. Li indirizza al nostro servizio, di cui è la principale finanziatrice, poi esiste un protocollo col Comune di Sassari, che sostiene in parte i costi per le utenze ed Emergency fornisce il materiale medico e infermieristico”.
A far fronte sul campo a questa richiesta sempre crescente sono tre operatori fissi, due infermieri e un mediatore culturale, più un gruppo nutrito e costante di volontari sanitari e non sanitari, tra cui infermieri, che partecipano a titolo gratuito. In questo modo si riesce a dare continuità al servizio, cercando di arrivare a tutti coloro che hanno bisogno.
Nel 2023, oltre ai cittadini italiani, l’altro 50% dell’utenza è stato composto da pazienti provenienti da Paesi come Nigeria, Senegal, Pakistan, Bangladesh, Colombia, Costa d’Avorio, Romania, Serbia e Gambia. Utenza complessiva formata per il 27% da cittadini extra UE con permesso di soggiorno e per il 20% da cittadini extra UE senza permesso di soggiorno. Il 52% dei quali uomini e il 48% donne. Nel caso dell’utenza straniera Sara Chessa spiega: “Siamo qua (allo sportello di via Monte Grappa) da 12 anni, l’accesso funziona soprattutto con il passaparola, poi noi periodicamente andiamo in giro nei quartieri per fare informativa sui nostri servizi. Collaboriamo coi centri di accoglienza di competenza della Prefettura, per le problematiche burocratiche”.
Da settembre 2023 Emergency ha avviato anche un servizio domiciliare di valutazione ed educazione sanitaria. Il progetto VID (Valutazione Infermieristica Domiciliare), realizzato in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Sassari, mira a supportare le persone fragili in situazioni di grave disagio sociale, direttamente a domicilio o sostenendo il caregiver familiare. “Il progetto VID ci sta mettendo a contatto con persone che vivono in condizioni di estrema vulnerabilità. Persone anziane sole, uomini e donne con disabilità impossibilitati a raggiungere i servizi in modo autonomo, famiglie in difficoltà,” spiega la responsabile.
Chessa conclude sottolineando la necessità di un servizio di presa in carico psicologica: “Sono molti gli stranieri che arrivano in Italia in situazioni difficili, con traumi importanti alle spalle ma anche gli italiani indigenti che hanno problematiche nel nucleo familiare come casi di tossicodipendenza, violenze domestiche o altro. Mancano servizi di supporto a questo tipo di disagio e ci piacerebbe poter offrire sostegno anche in questa direzione”.
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