A venti anni dal meraviglioso ‘Turn On The Bright Lights’ gli Interpol sono sempre qui, costanti, eterei, non immediatamente palpabili ma rassicuranti come quelle amicizie su cui sai sempre di poter contare anche solo nel loro ricordo.
A venti anni quindi, da quel meraviglioso esordio seguito dall’ altro capolavoro di nome ‘Antics’ o lavori più interrogativi come l’omonimo del 2010, oppure uscite notevoli come ‘Our Love To Admire’ del 2007, la band di Manatthan, ora in formazione a tre composta dall’eterno Paul Banks e da Sam Fogarino e Daniel Kessler con alla produzione il duo Flood e Moulder arriva a metà 2022 con l’album sicuramente più difficile della loro storia.
Realizzato durante le diverse fasi di lockdown mentre ogni componente era in un luogo diverso del mondo (Banks a Edimburgo, Fogarino negli USA e Kessler in Spagna) ‘The Other Side Of Make-Believe’ offre un lato intimo, sofferente, degli Interpol, dove non si raggiunge mai un apice, un lampo, un guizzo, dove la tensione rimane sempre sotto pelle, ruvida e incolore.
Un album che sente dentro di sé, evidentemente, il dolore della distanza, dell’isolamento, che si rispecchia anche a livello tecnico, produttivo, con delle scelte realizzate non comprensibili immediatamente, che risulta quasi un puzzle di elementi diversi incastrati fra loro, dove le dissonanze la fanno da padrone ed in cui manca veramente una sorta di humus dal quale fiorire omogeneamente.
Un album, strano, anomalo, che risente della storia della band, della bellezza che sfiorisce ma che rimane come un fascino intramontabile, un disco che necessita di tantissimi ascolti affinché lo si cominci a considerare quasi un amico, dove la distanza temporale di soli quattro anni dal più energico ‘Marauder’ sembra addirittura una eternità.
‘The Other Side Of Make-Believe’ è però un album che a lungo andare dimostra la sua bellezza, che entra dentro, sotto pelle, come scrivevamo prima, spiazza e divide i commenti e che potrebbe, sulla lunga distanza, dimostrarsi un ottimo lavoro della discografia degli Interpol, oppure cadere totalmente nel dimenticatoio, come un periodo buio da cui sarà difficile uscire e quindi, sempre paradossalmente, rimarrà nascosto nei propri interstizi più remoti.
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