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Ecologie dell’ascolto, a Cagliari l’arte e la danza esplorano il rapporto tra storia, corpo e ambiente

Di Redazione
02/05/2025
in Arte, Cultura, Musica e spettacolo
Tempo di lettura: 4 minuti
Ecologie dell’ascolto, a Cagliari l’arte e la danza esplorano il rapporto tra storia, corpo e ambiente

A partire da ‘Dalle Acque’ si sviluppa a Cagliari dal 2 al 7 maggio tra Orto Botanico, Parco di Molentargius e il Tempio di Astarte alla Sella del Diavolo ‘Ecologie dell’ascolto’, un programma di performance realizzato grazie al bando Progetti Speciali Danza del Ministero della Cultura, a cura di Maria Paola Zedda e Nicola Ratti, con la collaborazione di Enrico Gilardi.

Si tratta di un progetto speciale in cui coreografia, danza e performance esploreranno il rapporto tra il corpo e l’ambiente che ci circonda, osservando il paesaggio non solo come sfondo, ma come soggetto che ci influenza e con cui possiamo interagire. Attraverso l’arte si creerà un dialogo tra la storia, la natura e la cultura del nostro territorio. Al centro del Mediterraneo, snodo tra i nord e i sud del mondo, Cagliari e il suo patrimonio naturale diventano elemento per riflettere sulla complessità del presente e per cercare possibilità e temporalità diverse rispetto a quelle del mero consumo culturale. Realizzato grazie a un percorso di dialogo con enti, scuole e presìdi territoriali, avvenuto nel mese di aprile, il progetto ora entra nel vivo estendendo la sua azione negli spazi pubblici della città attraverso un programma articolato di performance.

Alla base del progetto c’è l’attenzione per le acque, risorsa primaria la cui scarsità nell’Isola rappresenta una forte problematicità rispetto a desertificazione e siccità che caratterizzano il territorio. I luoghi scelti (Orto botanico, Parco di Molentargius e Tempio di Astarte) con i loro punti di osservazione saranno oggetto di studio da parte di coreografi, danzatori e performer (Habillé d’eau / Silvia Rampelli, Marta Bellu, Maurizio Saiu, Barbara Stimoli e Titta Raccagni _ Nexus, Stefania Tansini, Donatella Martina Cabras), artisti e sound designer (Daniele Ledda, Attila Faravelli, Mike Cooper, Nicola Di Croce, Tomoko Sauvage), con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo una sensibilità all’ascolto.

Il programma si apre venerdì 2 maggio all’Orto Botanico a partire dalle 15 con il sound artist Attila Faravelli, nella restituzione degli Aural Tools, strumenti preparati nel percorso con l’artista Diana Anselmo. A seguire Maurizio Saiu sarà protagonista di ‘TRANSORIENTALESARDA’, un lavoro in prima assoluta che segna il ritorno alle scene del coreografo isolano. Al termine ci si sposta alla Darsena del Parco di Molentargius per assistere a tre eventi a partire dalle 18.30. Ad aprire questa sessione sarà la prima assoluta di Salmastra, progetto inedito di Daniele Ledda, in collaborazione con gli studenti del Conservatorio di Cagliari. Alle 19.15 Nicola di Croce con la collaborazione di Maurizio Saiu presenterà la performance corale Resonating with Sulcis. Alle 20 l’esibizione Flirting with Flamingos del musicista inglese Mike Cooper, a 10 anni dalla sua realizzazione per il programma di Cagliari Capitale Italiana della Cultura, una performance elettroacustica e visuale, realizzata attraverso una mappatura di registrazioni di suoni naturali e urbani all’interno del Parco di Molentargius.

Sabato 3 maggio al parco delle Emozioni di Molentargius, alle 18, la danzatrice Donatella Martina Cabras, presenta Kairos, progetto dove la dimensione del gioco è un invito alla perdita di tempo, alla scoperta del paesaggio e del fare in comune in un’ottica di un ampliamento percettivo che inviti a una consapevolezza del presente. Alle 19.30 l’artista nipponica Tomoko Sauvage, per la prima volta a Cagliari, darà vita a Water Bowls.
Domenica 4 maggio alle 19.30 sarà la prima volta in Sardegna di Habillé d’Eau / Silvia Rampelli con Body Farm, al Parco di Molentargius. Body Farm prende nominalmente spunto dalle Body Farm – centri di ricerca di Antropologia Forense, creati negli Stati Uniti per studiare la decomposizione dei corpi. L’invito a donare il corpo alla scienza sembra guidare l’attore nella resa alla fattualità, nella consegna allo sguardo. Un atto di contemplazione e di raccolta che genera un riverbero con il luogo su cui si dispone. Il progetto del nucleo originario di Habillé d’eau per Cagliari trova una dimensione inedita, in dialogo con interpreti del territorio.

Dal 5 al 7 maggio Stefania Tansini lavorerà al progetto Madeleine / Studi per M, in residenza artistica.

Ecologie dell’ascolto si innesta in una settimana dove a Cagliari protagonista è la danza, attraverso una relazione con il programma del Centro di produzione di Danza e Arti Performative della Sardegna Fuorimargine – partner progettuale – che vede la stessa Tansini interprete nel solo a firma di Raffaella Giordano, Tu non mi perderai mai, il 3 e il 4 maggio alla Manifattura Tabacchi.

Oltre agli spettacoli, il progetto ha previsto degli incontri, laboratori e residenze artistiche tra la riserva naturale di Montimannu a Villacidro e Cagliari. In città, ci si è concentrati sui luoghi di confine, tra costruito e vuoti urbani. Sono stati organizzati alcuni convegni, insieme all’Ordine degli Architetti di Cagliari, alla Fondazione di Sardegna, al Parco di Molentargius, al Comune di Villacidro e al Comune di Cagliari. L’idea era di ragionare in un’ottica virtuosa e collaborativa sulla performance e sulla danza come strumenti di lettura e pianificazione del territorio. Viene realizzato grazie alla collaborazione di A corpo vivo, FuoriMargine, Sardegna Teatro.

(nella foto in evidenza, Daniele Ledda)

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