Una serata tutta al femminile quella che si è svolta ieri, venerdì 8 marzo, alla Cantina Contini di Cabras, a tema “Donne, vino e cultura”, rientrante nel ciclo degli eventi organizzati nelle “Giornate delle donne del vino” (ottava edizione) che si celebrano in tutta Italia, e dedicata alla scrittrice Michela Murgia.
Dell’intellettuale sarda scomparsa lo scorso agosto, originaria proprio di Cabras, sono stati letti numerosi brani, alcuni tratti dai sui scritti più celebri (Ave Mary; Persone che devi conoscere; Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede; Dare la vita) e altri recuperati dal web, cui aveva affidato i suoi pensieri. A dare voce alle opere della Murgia alcune delle sue amiche d’infanzia più care e persone alle quali era stata legata da rapporti di lavoro e di vicinato.
Presente in sala anche il regista Paolo Zucca, che nel suo ultimo film girato interamente in Sardegna “Vangelo secondo Maria”, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Barbara Alberti, dà ulteriore riprova di cosa sia il radicamento al territorio, punto di partenza e mai di arrivo per storie di donne straordinarie, proprio come accaduto con la Murgia.
“Per noi è importante nutrire quel legame profondo che lega la cultura del vino al suo territorio e vogliamo iniziare a farlo partendo da una delle scrittrici contemporanee che ha saputo intercettare meglio queste connessioni, e trasmetterle attraverso le sue opere”, spiega Alessandro Contini, presidente della Cantina e ieri visibilmente emozionato dato il legame con Michela Murgia, che con i Contini aveva in passato avviato una collaborazione per rinnovare il sito internet aziendale.
Un viaggio a tutto tondo nella penisola del Sinis offerto nei locali recentemente rinnovati della Cantina, dove ogni angolo racconta un pezzo di storia della Sardegna, dalle opere scultoree di Pinuccio Sciola esposte all’ingresso alle antiche barche dei pescatori – tipiche dell’oristanese – costruite con fasci di erbe palustri, is fassonis, che si incontrano lungo le sale, ai tessili sardi appesi alle pareti.
Solo per l’appuntamento di ieri, inoltre, adagiati sui tavoli, mazzi ben confezionati di carciofi (tanto cari all’autrice) e mimose decoravano gli ambienti, dove tra un brindisi e l’altro, alternando bicchieri di bollicine a quelli di Vernaccia (ampiamente prodotta nella zona), si è tracciata la storia dell’identità del vino e di tutte le tradizioni enogastronomiche locali, partendo dagli scritti più datati di Murgia e arrivando ai racconti contemporanei.
“Il tema scelto per questa giornata sarà il fil rouge di tutte le iniziative dell’anno in corso e racchiude in sé i principali valori delle Donne del Vino – spiega Anna Maria Fara, socia delle Donne del Vino in Sardegna e hospitality manager della cantina Contini – l’amore per la propria terra, la salvaguardia dei beni culturali e del paesaggio che ci circonda, in particolar modo quello vitivinicolo che rappresenta senza dubbio un patrimonio culturale di grande valore in grado di sintetizzare la storia, la cultura, l’arte e l’economia di ciascuna regione”, aggiunge Fara.
Una serata riuscita, dall’alto valore simbolico perché organizzata proprio in occasione della giornata internazionale della donna, e a tratti commovente, evocativa di ricordi profondi e situazioni che hanno legato la scrittrice alla Sardegna, in un contesto intimo e accogliente che ha saputo valorizzare il portato dei messaggi trasmessi, dove le donne e il territorio la facevano da padrone. Cultura e convivialità hanno dimostrato – ancora una volta – di sapersi mescolare bene, ricreando l’amalgama perfetta per rimarcare, qualora ce ne fosse ancora bisogno – e i tempi confermano di sì –, l’importanza del contributo femminile in tutti i campi della società.