Allora, potrebbe essere un nuovo modo di recensire un album singolo per singolo, una recensione itinerante, settimana in settimana, spero appassionante, che logicamente solo le divinità dell’olimpo musicale possono meritare.
D’altronde, l’espressione “Divinità Musicale” non può che avere le stesse iniziali di “Depeche Mode”, quindi, a livello logico aristotelico, il discorso fila.
Lentamente si compone quindi ‘Memento Mori’ il nuovo album della band di Basildon, ormai composta solo da Dave Gahan e Martin Gore, e, molto importante, come un tassello che si aggiunge al posto giusto al momento giusto, ‘My Cosmos Is Mine’ è anche la prima traccia di quello che sarà uno degli album più attesi di quest’anno.
‘My Cosmos Is Mine’ è forse la risposta necessaria dopo interminabili ascolti di ‘Ghosts Again’, primo singolo uscito alcune settimane fa, primo singolo che, complice anche il video – trovate tutto qui – aveva colpito allo stomaco, con l’eco del dolore provocato ancora latente e presente. Un dolore fatto di tristezza e rassegnazione che invece, nel caso di ‘My Cosmos Is Mine’ , non esiste.
Non ci sono ancora molti indizi su come sarà ‘Memento Mori’ ma, se qualcuno mi avesse chiesto anche solo di percepire come sarebbe dovuto essere il primo colpo, quello che detta la direzione, ecco, avrei tanto voluto che fosse stato così, forte, solido come pareti che si ergono e delineano e proteggono il mondo interiore dal mondo circostante:
“Don’t play with my world,
Don’t mess with my mind
Don’t question my spacetime
My cosmos is mine“
Il lento incedere del nuovo singolo con però una chiarissima definizione di intenti ci risveglia dal torpore a cui la triste rassegnazione di ‘Ghosts Again’ ci aveva forse rassegnati ed aiuta a delineare ‘Memento Mori’, mentre questa spasmodica attesa volge verso il termine
ASCOLTA SU SPOTIFY ‘MY COSMOS IS MINE’
ASCOLTA SU YOUTUBE ‘MY COSMOS IS MINE’