di Giacomo Pisano
Illustratore e fumettista cagliaritano, attratto dal mondo gotico e dalle atmosfere spettrali, Daniele Serra ha creato un proprio stile pittorico e grafico ben definito. I suoi lavori hanno conquistato scrittori, registi, editori e musicisti di tutto il mondo. Nel 2012 e nel 2017 ha vinto il British Fantasy Award come miglior artista.
Incubi divenuti sogni. Pensi che il nostro titolo possa sintetizzare la tua storia artistica?
Rispecchia in buona parte il mio percorso: da sempre avrei voluto trasformare la mia passione per il disegno in un lavoro. La difficoltà iniziale è stata che ho sempre voluto disegnare incubi, immagini oscure e considerate orrorifiche – anche se per certi versi romantiche – che non è facile vendere agli editori e ai collezionisti; quindi inizialmente è stato un incubo in ogni senso, sia sulla carta e sia nella mia testa perché la ricerca di editori e professionisti che fossero interessati ai miei lavori è stata lunga è difficile, contando anche il fatto che ero costretto a disegnare di notte perché di giorno facevo il grafico pubblicitario in un’agenzia. Però dopo tante porte chiuse in faccia e delusioni la situazione a poco a poco è migliorata e ho iniziato a collaborare con le prime case editrici negli Stati Uniti e in Inghilterra per la realizzazione di copertine di libri e di fumetti; una volta che sono riuscito a mettere un piede dentro, tutto ha incominciato ad andare nel verso giusto, così gli incubi sulla carta sono iniziati a diventare sogni e ugualmente nella mia testa si sono dissipate tutte le paure e le insicurezze. Da quei primi tentativi sono passati 12 anni, in questo periodo sono cambiate molte cose, sono passato dai primi lavori colorati in digitale all’utilizzo unicamente di pennello e carta abbandonando totalmente il computer. Il mio stile è cambiato anche perché è avvenuta una svolta importante quando ho scoperto gli acquarelli; inizialmente utilizzavo l’olio, ma circa sei anni fa ho iniziato a studiare gli acquarelli e me ne sono innamorato sia per motivi meramente lavorativi, infatti questa tecnica è molto più veloce e mi permette di rispettare le scadenze, sia perché mi permette di ottenere effetti che si avvicinano maggiormente a uno stile al quale aspiro, dai cui – ahimè – mi sento ancora molto lontano.
Come sei nel quotidiano? La tua giornata tipo?
Il mio studio è nella casa dove vivo, questo mi permette di essere totalmente libero da orari, che è un’arma a doppio taglio perché da un lato posso organizzarmi come voglio ma dall’altro lato fatico a staccare totalmente dal lavoro, non c’è un momento della giornata in cui posso dire “ok adesso chiudo e torno a casa!” Questo fa soffrire soprattutto la mia vita sociale. Ad ogni modo la giornata tipo dipende dal periodo, prima del Covid-19 iniziava con una passeggiata fino al bar per la colazione: essendo il mio lavoro molto solitario poter vedere qualche faccia nuova aiuta ad iniziare la giornata che passerò chiuso in una stanza a disegnare mentre “guardo” documentari e serie tv o ascolto musica, sempre per sentirmi meno solo. In genere faccio tre sessioni lavorative da 3/4 ore, la mattina, la sera e la notte; però dipende dalle scadenze e dalla tipologia del lavoro: se devo fare delle illustrazioni ho bisogno mentalmente di più tempo quindi rimango meno al tavolo da disegno; se sto lavorando a un fumetto il tavolo da disegno diventa un prolungamento del mio corpo. Oltre a questo, c’è tutto il tempo utilizzato per i rapporti con i clienti e la promozione nei social. Insomma, è per me il lavoro più bello del mondo ma è pur sempre un lavoro, non immaginatevi che mi svegli la mattina e, pieno di ispirazione, disegni quello che voglio! No, l’illustratore disegna quello che viene richiesto anche se non gli piace o non è ispirato.
Quando crei in autonomia, quindi non per uno specifico cliente, cosa ti ispira?
Nei sempre più rari momenti in cui posso disegnare per me stesso, ultimamente sono molto affascinato dai paesaggi e dagli scenari marini, mi sembra impossibile perché quando ero giovane non li capivo e non mi interessavano; oggi con la vecchiaia, e forse un po’ di maturità in più, apprezzo tantissimo farmi ispirare dalla natura e realizzare semplici alberi, cieli, mari. Mi rilassa molto dopo aver passato magari una giornata a disegnare tutt’altro, ritagliarmi qualche ora di notte e sognare spazi aperti, rami intricati e mari infuriati. Un’altra tipologia di illustrazione che mi piace fare è il ritratto femminile, mi piace disegnare i capelli e cercare di catturare un’espressione, mi riesce raramente, quindi è una cosa su cui sto lavorando molto, ma ogni volta che mi sembra di esserci riuscito, sfugge via; sarà per la prossima volta!
Hai tagliato molti traguardi e lavorato per vere celebrità, quale traguardo senti che ancora ti manca? E quale l’artista con cui vorresti collaborare?
Devo dire che da questo punto di vista mi sento molto tranquillo, sono riuscito a realizzare molti dei miei sogni e adesso vivo molto serenamente. Sicuramente ci sono ancora tanti traguardi che vorrei raggiungere dal punto di vista professionale, per esempio vorrei lavorare maggiormente per il cinema horror, soprattutto con alcuni registi che amo come Sion Sono, Eggers e Cronenberg, oppure fare un libro illustrato del “Il Monaco” di Lewis; mi piacerebbe collaborare con molti musicisti per le copertine, forse uno dei miei sogni maggiori è realizzare una copertina per gli Einsturzende Neubauten; poi fare delle esposizioni oltre oceano che mi permettano di viaggiare. Ho sempre progetti in testa che spero di realizzare, vediamo cosa succederà.
Daniele Serra ha lavorato per Image Comics (Fade to Black, scritto da Jeff Mariotte), BOOM! Studios, (Hellraiser: Bestiary di Clive Barker), Titan Comics (Darksouls), IDW Publishing (The Crow: Memento Mori, scritto da Micol Beltramini), Seraphim INC. (Hellraiser Anthology di Clive Barker). Nel 2014 ha collaborato con l’autore di bestseller mondiale Joe R. Lansdale al graphic novel “Ti dico che è amore” per le pubblicazioni Short, Scary Tales. Le sue illustrazioni sono state incluse nei libri di Stephen King e Ramsey Campbell, Marcello Fois e altri. Nel 2018 lavora su “Tommyknockers” di Stephen King (PS Publishing). Ha realizzato oltre 250 copertine di libri per editori di tutto il mondo, in particolare: “The Big Blow” di Joe R. Lansdale, “Voices from the Borderland” di William Hope Hodgson, “Hellraiser: The Toll” di Alan Miller, “Deep Like the River” di Tim Wagoner e “Frankenstein in London” di Brian Stableford nonché opere d’arte per varie uscite musicali come: ”IX” di Shining, “Madman – Szpital Box” di :Wumpscut: e “Laurestine” oltre alla copertina dell’edizione deluxe limitata del Blu-Ray “Nightbreed: The Cabal Cut”. Le sue illustrazioni sono state usate come scenografia dell’adattamento cinematografico di “CELL” di Stephen King diretto da Tod Williams e interpretato da John Cusack e Samuel L. Jackson. Vive in Sardegna con sua moglie, i suoi gatti, molti insetti esotici e una vasta collezione di libri e film horror.
“Daniele Serra rende l'arte di grande sensibilità e delicatezza: può comunicare più nella forma di una linea e nella tonalità di una tinta di quanto molti pittori trasmettano in un'intera tela. Guarda nel suo mondo e ti guarda in profondità"- -Ramsey Campbell
“Unico e sorprendente. Daniele è un artista fantastico"- -Joe R. Lansdale