D come Diverso
Le parole sono importanti, rispecchiano il nostro pensiero e quello della cultura a cui apparteniamo. È proprio l’appartenere che segna il confine tra noi e qualcos’altro. Siamo parte di una famiglia, di un gruppo, una nazione, un continente. Dalle nostre parti, e parti ha anche il significato di porzioni, (quindi elementi di un tutto unitario), le cose si pensano, si dicono e si fanno in un certo modo, per lo più. Dalle altre parti, spesso anche solo poco di là da noi, ci sono quelli che pensano, dicono e fanno in un’altra maniera, sono diversi. Parte e diversità sembra siano un’antinomia ma a mio avviso sono un binomio perché se c’è qualcosa che ci restituisce il senso del tutto è proprio la considerazione spassionata del diverso, di-verso, verso, direzione altra rispetto alla nostra, alla mia e alla tua. Talvolta siamo così impegnati nel difendere ciò che siamo e le nostre usanze, ma soprattutto l’identità, che dimentichiamo, o forse non l’abbiamo nemmeno mai saputo, che se posso dire “me”, “io”, “noi” è proprio perché esiste un “te”, “tu”, “voi”. L’altro è la mia garanzia a vita. Si tratta di differenziazione, ciò che è importante nel percorso di individualizzazione cui l’umanità va incontro, ma questo processo può avvenire perché esiste una varietà e non di certo perché tutto è banalmente spalmato sulla fetta di pane della vita in forma di cremina omogenea e indistinta. Distinto, indistinto. Distinto era un voto che ti davano a scuola, era 9, ottimo invece era 10. Ma distinto era più bello di ottimo perché conteneva la possibilità di emersione dalla superficie della perfezione dell’ottimo profitto che non lasciava spazio all’immaginazione, alla creatività, che ti faceva essere incasellato come tutti gli altri. Distinto, distintivo, magari anche con la divisa, una divisa tutta tua, un abbigliamento tuo che ti diversifica rispetto alla massa ma non necessariamente ti separa. Diverso e diversivo, una via di scampo se vogliamo. Se andiamo a ben vedere, senza diversità saremmo spacciati e la vita sarebbe noiosa, banale, mortale. Una vita mortale. Mentre la diversità ci consegna l’immortalità grazie all’infinita combinazione e permutazione degli elementi che mischiandosi generano nuove specie, categorie, espressioni. Se incontri una persona diversa da te, cioè praticamente chiunque, e non importa se avete mille cose in comune, magari perfino le stesse scarpe ai piedi, prova ad essere libero. Libertà interiore che ti fa dare uno sguardo senza giudizio e ti aiuta a prendere ciò che riconosci e a lasciare pacificamente ciò che non ti convince o non ti piace. Del resto siamo tutti unici e irripetibili anche se simili. Tu sei l’unica persona al mondo. L’unica con quelle caratteristiche, e se anche hai un gemello, sarete comunque differenti in qualcosa e per via delle vostre differenze e diversità, unici e irripetibili. Se incontri una persona diversa da te, quindi chiunque, sii amorevole, ringrazia e gioisci perché tu sei tu in ragione dell’altro. Se puoi dire io è perché ci sono anche io.